L’idea del Lazio: “I ‘no vax’ che finiscono nelle terapie intensive per il Covid si pagheranno i costi”
L’assessore alla Salute D’Amato: “Ancora troppi nella fascia over 50 che non hanno richiesto né prenotato una dose di vaccino. Ogni giorno in intensiva costa alla Regione 1.500 euro”
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“I ‘no vax’ che contraggono il Covid e finiscono nelle Terapie intensive degli ospedali del Lazio dovranno pagare i ricoveri”: è questa l’idea dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, fermamente convinto che “le persone che rifiutano la vaccinazione, mettendo a rischio la libertà altrui, devono assumersi la responsabilità fino in fondo delle proprie scelte e delle proprie azioni”.
E, come riportato in un intervista rilasciata dall’assessore al quotidiano “Il Messaggero”, non si tratta solo di una “boutade”: “Ci stiamo lavorando - spiega - e ci sono dei modelli a cui, ad esempio, facciamo riferimento e sono quelli della Lombardia dove un tempo veniva spedito a casa del paziente, prima ricoverato e poi dimesso, una sorta di ‘memorandum’ su quanto la sua degenza fosse costata all’ente regionale”.
La regione Lombardia, allora, non chiedeva un centesimo ma mostrava così al paziente il costo sostenuto per le sue cure. Ora invece, con i “no vax”, D’Amato vuole andare oltre.
Il Lazio ad oggi è una delle Regioni con il più alto numero di vaccinati contro il Covid-19, ma ancora non basta: resta infatti uno “zoccolo duro” di refrattari al percorso di immunizzazione, principalmente persone dai 50 anni in su e dunque quelle che, dati alla mano, hanno più probabilità di finire nelle rianimazioni se contraggono il virus. Nella Regione, stando all’ultimo report della cabina nazionale che monitora settimanalmente l’andamento delle vaccinazioni, ci sono 250.152 residenti tra 50 e 79 anni che non hanno chiesto né prenotato una dose di vaccino.
E il tema sono anche i costi. “Giornalmente ogni ricovero in Terapia intensiva – spiega D’Amato – costa circa 1.500 euro con degenze medie non inferiori ai 17 giorni”.
(Unioneonline/v.l.)