Nuova stretta del governo per contenere il contagio da coronavirus.

Arriva non con un nuovo dpcm ma con un'ordinanza, firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, in cui sembrava che ci sarebbe stato un giro di vite ancora più duro, ma l'esecutivo sceglie di lasciare aperti i supermercati e non limitare ulteriormente l'attività degli uffici.

Questo almeno fino al 25 marzo, giorno in cui scade il decreto del presidente del Consiglio: arriverà una proroga, è certo, forse anche oltre il 3 aprile. Sulla durata e l'entità delle misure si deciderà nei prossimi giorni in base ai nuovi dati sul contagio.

Non è escluso un decreto con le "sanzioni più efficaci" invocate dal capo della Polizia Franco Gabrielli e magari per autorizzare controlli attraverso gli spostamenti dei cellulari.

PARCHI E GIARDINI - E' vietato l'accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. La misura adottata già nelle grandi città vale per tutta Italia.

PASSEGGIATE E CORSA - Troppe persone a spasso: arriva perciò il divieto di svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto. Resta consentito fare, purché da soli, attività motoria nei pressi dei casa, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona.

BAR DI STAZIONI E AUTOGRILL - Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande all'interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento di benzina. Possono restare aperti gli autogrill lungo le autostrade ma vendendo solo prodotti da asporto. Restano aperti i bar di ospedali e aeroporti, con obbligo di assicurare il rispetto della distanza di almeno un metro.

STOP ALL'ESODO NEL WEEKEND - Per frenare i rischi di esodo nel weekend verso case vacanza e seconde case, il governo dispone dal venerdì al lunedì il divieto di ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale.

SALTA LA STRETTA SU NEGOZI E UFFICI - Era in discussione la possibilità di chiudere o limitare gli orari dei supermercati nel weekend, almeno nei centri commerciali. Ma il premier nutre dubbi sull'efficacia della misura e una parte del governo è contraria. Il rischio di scatenare nuove corse ai rifornimenti e affollamento negli orari di punta porta a scegliere di non imporre nuove limitazioni generalizzate. Stesso discorso per gli uffici e i negozi diversi dagli alimentari.

(Unioneonline/D)

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