Vasile Frumuzache, accusato degli omicidi di due prostitute a Prato e Montecatini, è stato aggredito in carcere da un cugino (anch’egli detenuto) della donna scomparsa e uccisa nel 2024, Ana Maria Andrei, delitto confessato ieri sotto interrogatorio degli inquirenti. Lo si apprende dalla procura di Prato. L'aggressione è stata fatta con olio bollente tirato sul volto e l’uomo è stato ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale di Prato in codice di urgenza giallo, ha riportato ustioni di primo e secondo grado al volto.

Secondo quanto riporta il procuratore Luca Tescaroli l'autore dell'aggressione «ha potuto agire indisturbato senza alcun controllo». Tescaroli ha poi sottolineato che il fatto è «di particolare gravità, perché ogni persona, anche se in ipotesi di gravi crimini, ha il preciso diritto di essere tutelata, trattata con umanità e rispettata come essere umano».

UN SERIAL KILLER?

Intanto proseguono le indagini, il sospetto è che si abbia a che fare con un potenziale serial killer di prostitute e si indaga anche su altre donne scomparse negli scorsi anni.

Vasile Frumuzache, guardia giurata romena di 32 anni, incensurato, ieri prima ha ammesso di aver ucciso Denisa, la escort 30enne sparita da Prato la notte fra il 15 e il 16 maggio. Poi, interrogato una seconda volta, ha confessato di essere pure l'autore dell'omicidio di un'altra donna, Ana Maria Andrei, di cui i parenti segnalarono la scomparsa l'1 agosto 2024. E anche di questa vittima, come era stato per Denisa, l'uomo ha fatto ritrovare i resti. Li aveva nascosti sempre nella stessa zona impervia e isolata dove poi ha gettato fra i rovi quelli della escort, sulla collina di Montecatini Terme, al bosco della Panteraie.

Denisa l'ha strangolata, poi ne ha decapitato il corpo - così ha spiegato agli investigatori - perché lei lo ricattava minacciando di rivelare alla moglie il tradimento, a meno che non le avesse dato 10.000 euro in cambio del silenzio. Ana Maria invece l'ha uccisa a coltellate, a suo dire perché doveva essere punita per aver rifiutato una prestazione sessuale a pagamento.

Le due indagini sono legate da indizi precisi. Dall'esame delle celle telefoniche per cercare di ricostruire la sparizione di Denisa dal residence di Prato, e in particolare dall'analisi del traffico telefonico del 15 maggio, è saltato fuori il numero del cellulare di Ana Maria Andrei, donna di cui nessuno sapeva più nulla da mesi. Inoltre, altra traccia decisiva per indurlo a confessare, Frumuzache teneva a casa sua, a Monsummano Terme in provincia di Pistoia, la Bmw appartenuta a Ana Maria. Alla vettura aveva cambiato colore, riverniciandola da rosso a nero, e la targa. Ma da una serie di controlli si è scoperto con sorpresa che era di una donna sparita da nove mesi, Ana Maria Andrei appunto.

In entrambi i casi il killer ha agito con efferatezza e crudeltà, oltre a mettere in atto tutta una serie di azioni per far sparire i corpi delle due donne ed evitare che venissero trovati.

E ora la procura di Prato ha attivato tutta una serie di accertamenti su donne scomparse in tutte le città in cui il 32enne ha vissuto: gli inquirenti al momento non sarebbero in grado di escludere che ci possano essere altre possibili vittime, altre donne uccise, verosimilmente nel mondo della prostituzione o dell'emarginazione.

Da quanto ricostruito, Vasile Frumuzache è in Italia da quando aveva 14 anni: da ragazzo avrebbe vissuto con la madre in provincia di Trapani per poi trasferirsi in Toscana nel 2022. Sposato e padre di due figli, lavora per una ditta di servizi di vigilantes e sicurezza, che gli hanno consentito di avere una pistola per motivi di lavoro.

(Unioneonline)

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