Non cercano vendetta, chiedono solo giustizia Fabio e Tania, i giovanissimi - 25 e 22 anni - genitori di Noemi, la bimba gravemente ferita in un agguato di camorra a Napoli.

Il loro incubo non è ancora finito, ma più passa il tempo più crescono le speranze di vedere la piccola fuori pericolo.

"Vogliamo solo giustizia, e che la legge faccia il proprio corso", dicono i due in interviste al Mattino e al Corriere.

Continuano ad amare quella città che per un attimo hanno pensato di lasciare, Fabio e Tania: "È una città con un cuore infinito, che ha dato una risposta bellissima. Una città che dobbiamo difendere tutti insieme, noi napoletani perbene ma anche le istituzioni, impedendo che diventi ostaggio di chi vuole trasformarla in un territorio di guerra".

"La nostra vita - dice il papà di Noemi - sarà diversa rispetto a prima, ma non lasceremo Napoli. Sono altri che devono andare via, perché indegni di una città bellissima e piena d'amore".

Ringraziamenti ai tanti napoletani che hanno mostrato loro solidarietà, ai medici del Santobono, "che ce l'hanno messa tutta per salvare Noemi", e alle istituzioni, perché "con noi lo Stato ci ha messo la faccia, ha dimostrato il suo lato umano".

"Speriamo presto di poter portare nostra figlia dal presidente Mattarella e dal Papa", confida Fabio.

LE INDAGINI - A far catturare Armando Del Re, attualmente in carcere per l'agguato, sarebbe stata una soffiata degli stessi camorristi che avrebbero fornito agli inquirenti anche delle rivelazioni sul passato dell'uomo. Che non è un cane sciolto, ma un vero e proprio soldato della camorra, che - scrive Il Mattino nell'edizione odierna - aveva già ucciso.

(Unioneonline/L)
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