22 anni di carcere. È la sentenza, pronunciata ad Alessandria, nei confronti di Paolo Riccone, l’uomo processato con l’accusa di aver ucciso a coltellate la compagna Floriana Floris, milanese di origine sarda.

Il delitto era avvenuto a Incisa Scapaccino (Asti) il 6 giugno dell’anno scorso ma era stato scoperto dai carabinieri solo tre giorni dopo, quando i parenti della donna avevano dato l’allarme. Al loro arrivo, i militari avevano trovato il 51enne in camera da letto, in stato confusionale. Floriana aveva nel suo telefonino alcuni brevi video nei quali erano stati registrati momenti di una lite che sembravano precedere di poco l’aggressione mortale.

All’imputato la Corte d’Assise ha concesso le attenuanti generiche prevalenti sull'aggravante del vincolo di parentela.

Prima che i giudici entrassero in camera di consiglio, Riccone ha letto una dichiarazione spontanea chiedendo scusa ai parenti di Floriana. Le parti civili sono state risarcite. L'avvocato difensore, Federica Falco, sottolinea che nonostante il proprio consulente si sia pronunciato per la seminfermità mentale dell'imputato al momento del fatto la Corte non ha voluto disporre una perizia. Il legale annuncia che riproporrà la questione in appello.

Per il momento Riccone resta detenuto nel reparto di psichiatria del carcere di Marassi.

(Unioneonline/s.s.)

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