"Lo hanno arrestato davanti al figlio 14enne, manco fosse Totò Riina, trattato come un mafioso senza esserlo, con la casa perquisita su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia". A parlare è Ivano Chiesa, l'avvocato che, assieme a Luca Sirotti, difende Fabrizio Corona nel processo che si tiene al tribunale di Milano.

"I reati che gli vengono contestati - dice il legale nel corso della requisitoria - non esistono, la vicenda ruota tutta intorno a un problema fiscale".

Poi, sulla provenienza dei 2,6 milioni di euro nascosti in parte a casa della collaboratrice Francesca Persi e in parte in due cassette di sicurezza in Austria, "spetta alla procura dirci da dove arrivano".

"Può essere di qualsiasi provenienza, - continua - noi abbiamo dimostrato che si trattava di pagamenti in nero, ma se per loro non è così ce lo devono dimostrare. Sono forse i soldi dello Ior?"

Gli avvocati dell'ex re dei paparazzi hanno chiesto la piena assoluzione per il loro assistito.

"Se lo condannate a 5 anni in realtà lo condannate a 13", è la chiosa del legale, riferendosi a un'altra pena che Corona deve ancora scontare.

Nel pomeriggio la parola passa ai difensori di Francesca Persi, accusata di intestazione fittizia di beni.

(Redazione Online/L)

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