"È molto scosso, vuole pagare per quello che ha fatto e se potesse tornare indietro non lo rifarebbe".

Queste le parole dell'avvocato Pietro Gabriele, difensore del 16enne che una settimana fa ha confessato di aver ucciso il coetaneo Giuseppe Balboni.

Il minore, scomparso da Zocca (Modena) lo scorso 17 settembre, è stato trovato senza vita in un pozzo a Tiola di Castello di Serravalle (Bologna).

Dopo il ritrovamento del cadavere, l'amico del ragazzo aveva ammesso di averlo ammazzato utilizzando la pistola rubata al padre.

Il movente ancora non è chiaro: potrebbe essere legato a questioni di droga e piccoli debiti.

"Non si rende ancora conto di quello che rischia - ha detto ancora Gabriele a proposito del suo assistito -, ce lo ha chiesto ma non glielo abbiamo voluto dire, non è il momento", ha detto.

Il legale ha confermato poi quanto dichiarato dal giovane, che ha raccontato di aver sparato per difesa: "Ha sostenuto di avere reagito e questa versione trova riscontri, l'unico riscontro che manca è il ritrovamento del coltello".

Al reo confesso viene contestato, oltre al reato di omicidio volontario, anche l'aggravante dei futili motivi e l'occultamento di cadavere.

(Unioneonline/F)

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