Valeria Sollai, morta dopo l’intossicazione da botulino: 90 giorni per i risultati dell’autopsia
La 62enne è deceduta nella notte tra il 18 e il 19 agosto. Nessuna indiscrezione sugli esami effettuati dal medico legale al PoliclinicoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Bisognerà attendere 90 giorni prima di conoscere i risultati dell'autopsia effettuata oggi sul corpo di Valeria Sollai, la cuoca di 62 anni morta in seguito a una intossicazione da botulino dopo aver consumato pietanze a base di guacamole alla Fiesta Latina dello scorso luglio a Monserrato.
Nessuna indiscrezione è trapelata dopo l'esame affidato dalla Procura di Cagliari al medico legale di Sassari Salvatore Lorenzoni, arrivato nel capoluogo sardo per effettuare l'esame autoptico al Policlinico di Monserrato, lo stesso in cui la vittima era stata ricoverata fino al decesso avvenuto tra il 18 e il 19 agosto scorsi. Erano presenti anche i consulenti nominati dalla famiglia, il neurologo Gianluca Deiana e l'anestesista Paola Murgia.
Valeria Sollai è la seconda vittima del batterio: l'8 agosto all'ospedale Businco, dove era arrivata dopo il trasferimento dal Brotzu, era morta Roberta Pitzalis, 38 anni, anche lei intossicata dal botulino durante lo stesso evento.
In attesa delle risposte dell'autopsia, il figlio della
62enne sospetta che il rapido peggioramento delle condizioni di
salute della madre possa essere stato provocato da un'emorragia forse legata all'intubazione.
«Prima di quella festa mia madre - aveva raccontato Aru - era in perfetta salute, lavorava e non aveva alcun problema fisico. I medici del Policlinico hanno fatto il possibile per salvarla, l'hanno portata al Brotzu per una tac in urgenza, alle sette è entrata in sala operatoria, ma non c'è stato nulla da fare».
«La vedevo ogni giorno - aggiunge il ragazzo, che fa il carabiniere in Campania ma era in Sardegna per le ferie - era sedata, ma a un certo punto sembrava in miglioramento». Purtroppo, invece, è avvenuto il decesso.
Per Maurizio Mereu, legale dell'unico indagato, Cristian Gustavo Vincenti, titolare del chiosco che ha venduto il cibo incriminato, «ancora non è certo che si sia trattato di botulino. Tutto è in fase di accertamento e non c'è l'esito delle analisi sulla polpa di avocado perché ci vorranno dai 15 ai 30 giorni per le colture in laboratorio».
(Unioneonline)