Come conferma il commissario straordinario Ats Massimo Temussi si inizia giovedì 16 dicembre anche nell'Isola con i vaccini ai bimbi tra i cinque e gli undici anni, una platea di circa 47mila sardi.

Il giorno prima è atteso l'arrivo di 6.000 dosi (“microdosi, e stiamo cercando di organizzare il tutto in collaborazione con i pediatri”, aggiunge). Il prossimo carico, più cospicuo, è previsto per il 6 gennaio.

Delle 6.000 fiale, 1.000 andranno al Brotzu e all'Aou di Sassari, che chiameranno direttamente i bimbi con patologie in cura nei loro reparti. Il resto – le prenotazioni si faranno sul solito sito – sarà distribuito in alcuni hub, a Cagliari, alla Fiera potrebbe essere allestito un altro spazio, più protetto, altrimenti le somministrazioni avverranno al Binaghi; a Quartu ci saranno animazione e giochi, per creare un ambiente allegro e rilassante.

L'Ats sta valutando se fare due giornate dedicate (a Nuoro probabilmente sarà così) oppure se inserire slot specifici in giornate normali. 

IN OSPEDALE – Crescono intanto i ricoveri: solo al Binaghi di Cagliari, l'ospedale che per tutto il sud dell'Isola ha sostituito il Santissima Trinità nell'assistenza ai malati colpiti dal virus, i degenti sono sessanta, il 40% in più rispetto a due settimane fa (il 26 novembre erano 42).

Se è vero che la maggior parte dei degenti nei reparti Covid non è vaccinata, si sta assistendo a un aumento dei ricoveri anche tra chi ha completato il ciclo vaccinale. Un effetto atteso, per la verità. “Si chiama paradosso di Simpson ed è legato alla statistica, non certo alle ragioni sostenute dai no vax”, spiega Sergio Marracini, direttore sanitario del presidio ospedaliero unico di Cagliari. “L'aumento dei ricoveri dei pazienti vaccinati non è da riferirsi a una minore efficacia del vaccino, bensì al fatto che il numero dei vaccinati supera di molto quello di chi invece non è immunizzato, e c'è sempre chi non risponde alla vaccinazione o risponde con minor forza per patologie preesistenti".

(Unioneonline)

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