Lo sbarco a Capo Teulada: i militari della Joint Stars “conquistano” il poligono
Assalto simulato partito dalla nave San Marco per mettere sotto controllo il territorio: così si esercitano i soldati della MarinaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Operazione militare all’alba di oggi sulla costa di Capo Teulada: le forze da sbarco della Marina Militare «hanno avviato un’operazione anfibia partendo dal bacino allagato di Nave San Marco, con l’obiettivo di raggiungere e mettere in sicurezza la costa». Così recita una nota diramata dal Covi, il comando operativo di vertice interforze del Ministero.
L’attività è una di quelle previste dalla Joint Stars 2025, «la principale esercitazione nazionale della Difesa, a carattere interforze e interagenzia». La stessa che nei giorni scorsi ha fatto tappa a Cagliari, ma con il suo volto “benefico”, con iniziative – sponsorizzate da società di produzione di armi come Leonardo e Rwm – di raccolta fondi da destinare all’acquisto di macchinari per il futuro reparto di rianimazione pediatrica che dovrebbe essere attivato al Brotzu.
Ma lo scopo ultimo della Joint Stars è l’addestramento delle truppe. Per tre giorni, la Brigata Marina San Marco «si è esercitata in un complesso scenario, mettendo alla prova le capacità operative di sbarco, bonifica e presidio di una zona costiera ad alto rischio, per garantire il controllo terrestre, marittimo e aereo», comunicano dal Ministero.
Protagonisti dell’azione, il gruppo del 1° Firepower Control Team (Fct) della compagnia nuotatori paracadutisti, insieme al 1° Reggimento San Marco.
«Le unità, impiegando gommoni leggeri ad alta mobilità, hanno raggiunto la spiaggia, neutralizzando minacce simulate e liberando il corridoio d’accesso per consentire l’approdo dei mezzi Gis (Galleggianti Semoventi) e dei veicoli tattici multiruolo in configurazione Jtac (Joint Terminal Attack Controller), fondamentali per il coordinamento del supporto aereo».
Ultimata questa fase, ha preso il via la seconda parte dell’esercitazione, «con lo schieramento degli uomini e dei mezzi in diversi punti chiave dell’area. Un’operazione complessa, condotta per garantire il controllo del territorio, prevenire l’avvicinamento di forze ostili e creare condizioni favorevoli per futuri sbarchi. Alcune unità si sono poi spinte all’interno delle aree boschive, simulando operazioni in ambiente ostile e difficilmente accessibile ed eseguendo ricognizioni tattiche finalizzate all’individuazione di minacce nemiche in scenari impervi».
(Unioneonline/E.Fr.)