Anche Valentina Pitzalis interviene in merito alle accuse cadute sulla sua persona nell'ambito delle indagini sulla morte di Manuel Piredda, il muratore e suo ex marito rimasto ucciso a seguito dell'incendio nella sua casa di Bacu Abis nell'aprile 2011.

Ieri si è svolto l'incidente probatorio che si concluderà il 18 marzo e dal quale è emerso che sul corpo del giovane non c'erano fratture alla testa o lesioni da corpo contundente, escluso anche che la morte possa essere legata a un avvelenamento.

Manuel, per il perito, non è morto neanche a causa delle fiamme perché nei polmoni non c'era traccia di fumo.

Ma le conclusioni vengono respinte dai consulenti di Valentina e dal suo avvocato, Adriana Onorato.

"In queste ore la mia persona, i miei familiari, le persone che mi aiutano e mi sostengono da anni nel percorso di recupero fisico e psicologico - scrive Valentina - sono sotto attacco mediatico senza precedenti", e racconta di essere stata accusata, dopo le parole della famiglia dell'ex marito, "di essere una 'assassina', 'ladra', 'falsa', 'finta invalida' e sono stati pubblicati il mio indirizzo di casa e minacciate le persone che mi aiutano e la onlus che da anni mi assiste per difendermi e continuare a trovare una ragione di vita quando mi sveglio la mattina e mi guardo allo specchio, cercando la forza per uscire di casa e continuare a lottare".

"La mia pagina Facebook Un sorriso per Vale - aggiunge - è nata per questo. Per cercare attraverso le parole delle persone che mi seguono, quelle che io chiamo i miei angeli, la forza di continuare a sorridere, senza più la mai faccia, una mano e la mia identità. Ho preso tempo per scrivere perché sto male, perché non ho nulla da nascondere e perché dovevo ritrovare la forza di combattere. Nessuno mai mi toglierà questo".

"Condivido con l’opinione pubblica ciò che mi ha scritto il mio legale, perché solo questa è la mia verità e solo questa per me è la modalità di scrivere e parlare. Prove, perizie, dibattimento. Il resto non me lo posso permettere. Grazie a chi mi è stato e starà vicino. Arrivederci a chi non vorrà esserci. Perché io so quanto sono bruciata, so quello che ho vissuto, io ho combattuto sei mesi in ospedale con decine di operazioni. Io c'ero".

E l'avvocato Adriana Onorato ha ripercorso le tappe dell'udienza di ieri: "Dalla tac effettuata su tutto il corpo di Manuel non sono risultate lesioni traumatiche di alcun genere, neppure dunque quelle ipotizzate dai consulenti dei Piredda-Mamusa (fori di proiettile nel cranio, ferite da armi da taglio o da fuoco sul corpo) che hanno costretto la Procura a riaprire l’indagine chiusa ormai da tempo (per morte del reo), per verificare, attraverso i suoi consulenti, la veridicità di quelle gravi affermazioni. L’indagine del Pubblico Ministero (perché solo di indagine finora si tratta e non di imputazione per omicidio) è pertanto ancora in corso ed i risultati definitivi si conosceranno solo alla fine delle successive udienze, che non potranno essere inferiori a due, così come già anticipato dallo stesso Gip".

"Purtroppo, Valentina - conclude, rivolgendosi alla sua cliente -, dovrà continuare a sopportare, speriamo ancora per poco, ciò che tante vittime di violenza sono costrette a subire per dimostrare di essere tali difronte ai loro carnefici ed a chi li sostiene".

(Unioneonline/s.s.)

LE IMMAGINI:

Alcune immagini di Manuel
Manuel Piredda e Valentina Pitzalis (Archivio L'Unione Sarda)
Il funerale di Manuel Piredda a Gonnesa
Manuel
Valentina Pitzalis
Valentina in una vecchia foto
Uno scatto di Valentina
Valentina con le gravi ustioni
© Riproduzione riservata