«No alle pale eoliche offshore, restituiteci il nostro mare». È lo slogan dei pescatori di Sant'Antioco e Calasetta che stamattina hanno dato vita a una manifestazione nel porto della città lagunare.

Ambiente e pesca i due elementi per i quali sono pronti ad intraprendere azioni clamorose.

«Eravamo pronti a una fermo biologico di 30 giorni, fino al 30 ottobre. Invece il 29 è spuntato un altro decreto che prolungava il blocco», attacca Giovanni Mallus, portavoce della protesta, «e non ci stanno pagando: l’azienda non prende un centesimo. Mentre le barche ferme si deteriorano, i contributi vanno versati. E la spesa è doppia, perché non abbiamo entrate». 

A guardare verso l’orizzonte c’è l’ombra delle pale che si allunga: «Quando le realizzeranno non potremo andare a pescare in spazi enormi. Se ci vogliono eliminare lo dicano chiaramente». 

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