Scuola, docenti sardi di nuovo in rivolta: "Spendiamo 350 euro per una firma"
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Di nuovo pronti con la valigia in mano, stavolta per uno-due giorni, per mettere una firma che alla fine costerà 350 euro:.
Il primo luglio prossimo, infatti, i docenti sardi che con la Buona Scuola hanno ottenuto la cattedra di ruolo fuori dalla Sardegna (mai raggiunta grazie al differimento) dovranno presentarsi nelle sedi assegnate (chi a Milano, chi a Verona, chi a Bolzano, etc) per prendere servizio in attesa dell'assegnazione definitiva della cattedra per il prossimo anno scolastico.
Il problema che denunciano i docenti del "Comitato valigie 10 agosto", quelli che lo scorso anno sono scesi in piazza per protestare contro i trasferimenti fuori dall'Isola, vale per tutta Italia, ma per gli insegnanti sardi (una trentina in tutto) rischia, inevitabilmente, di pesare di più. "E' una beffa", tuona Bianca Locci, presidente del Comitato.
"Obbligatoriamente dovremo recarci il primo luglio nella sede provvisoria assegnata dal famoso algoritmo che l'estate scorsa e stato l'incubo di migliaia di docenti in tutta Italia.
Nell'era della tecnologia digitale, della Pec, della firma digitale, etc. si costringono le persone a sostenere spese extra per apporre una firma sul contratto di assunzione in una sede che è ancora provvisoria". "I disagi", aggiune, "soprattutto in questo periodo estivo sono molteplici.
Tra volo, treno, bus, hotel e vitto, ogni docente sardo dovrà buttare in mare in media circa 350 euro. Tutto ciò per una firma su un contratto che darà uno stipendio di circa 1.300 euro".