Al via i lavori per il recupero, il restauro e la valorizzazione del Santuario nuragico di Monte Sant’Antonio di Siligo, un intervento di 519mila euro per l’intervento di scavo che si è aggiudicato il Consorzio Stabile Costruendo srl. I santuari nuragici rappresentano l'espressione più coerente del comportamento rituale nel Mediterraneo occidentale durante l'intera protostoria europea.

Lo studio si basa in parte sulle prove coerenti e completamente inedite di Monte S. Antonio di Siligo, uno dei più grandi santuari sardi. L'area archeologica è situata nella stretta sella nord-occidentale del Monte Sant'Antonio, nel Logudoro, regione della Sardegna nord-occidentale; gode di un ampio dominio visivo sulle vallate sottostanti.

Il complesso, costituito da numerose strutture, si distribuisce intorno ad un tempio a pozzo, situato tra due cortine murarie di tipo isodomo con banchina antistante: la prima è curvilinea, la seconda, rettilinea, è interrotta da una piccola nicchia e dal corridoio di accesso ad una torre.

Le strutture sono racchiuse da una muraglia che - originandosi dalla torre - raccorda una costruzione circolare a sud-est (forse una torre-capanna) con altre strutture non definibili in pianta, sino a ricollegarsi con un'altra torre simile alla prima. Sul lato sud-ovest il sito è difeso dallo strapiombo. Il pozzo conserva la camera circolare (diametro m 4,80) con ingresso a soglia rialzata (larghezza m 0,95) aperto su un'area lastricata; uno squarcio interessa l'ingresso e, per metà, la fronte dell'edificio. 

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