È stato firmato oggi il protocollo d’intesa tra la Polizia di Stato e le società di gestione degli aeroporti di Olbia e Alghero (Geasar e Sogeaal) per il rafforzamento delle attività di prevenzione e contrasto ai crimini informatici che minacciano infrastrutture sensibili e strategiche come gli scali, appunto.

L'accordo è stato sottoscritto, alla presenza del Questore di Sassari, Filiberto Mastrapasqua, dal dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale Sardegna Francesco Greco e dall’Amministratore delegato di Geasar e Sogeaal, Silvio Pippobello. Tra gli obiettivi anche il rafforzamento, a livello regionale, «delle sinergie necessarie per prevenire e contrastare i reati informatici, competenza specifica della Polizia Postale e che viene esercitata attraverso l’azione del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.I.P.I.C.) e dei Nuclei Operativi per la Sicurezza Cibernetica, operativi a livello territoriale. Il CNAIPIC, in particolare, svolge un ruolo fondamentale nel monitoraggio, nella prevenzione e nella repressione dei crimini informatici rivolti alle infrastrutture digitali critiche o sensibili di rilevanza nazionale, come quelle aeroportuali», si legge in una nota. Esperti informatici terranno al sicuro i due scali del Nord Sardegna da possibili attacchi o danneggiamenti.

«Le società di gestione degli aeroporti di Olbia e Alghero ribadiscono, con ferma convinzione, il loro totale appoggio e massima collaborazione con le forze di Polizia per garantire i migliori standard di sicurezza informatica, consapevoli del ruolo strategico che gli aeroporti rivestono per l’intero sistema economico sardo», ha detto Pippobello, mentre il dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Sardegna, Greco, ha fatto sapere che «il rischio di attacchi informativi alle infrastrutture strategiche è in costante crescita».

Per il Questore Mastrapasqua «la collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale per contrastare il cybercrime, soprattutto nell’attuale contesto che vede la dimensione digitale come parte integrante e preponderante di gran parte delle attività lavorative quotidiane».

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