Sei anni di reclusione per violenza sessuale. È la condanna chiesta ieri, in tribunale a Sassari, in sede di rito abbreviato, dalla pm Maria Paola Asara per un quarantatreenne dell’hinterland. Secondo le accuse l’uomo ha avuto nel 2020 diversi rapporti sessuali con una quindicenne la quale, pur essendo consenziente, soffre di un disturbo di salute che renderebbe responsabile l’adulto di aver abusato «delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto».

Questa almeno è la tesi della sostituta procuratrice, illustrata in fase di discussione, che si è soffermata sul racconto offerto in incidente probatorio dalla giovane, la quale ha sostenuto tra l’altro di essere stata innamorata dell’uomo. A supporto del procedimento anche i video intimi che i due si sono scambiati sul cellulare e scoperti dalla madre della giovane, che ha poi sporto denuncia.

Per l’avvocato della difesa, Nicola Satta, non sono mai esistiti, da parte del suo cliente, né l’induzione e neppure l’abuso nei confronti della minore. Anche perché, sostiene il legale, il deficit della giovane non è evidente e il quarantatreenne non lo ha ravvisato. Per questi motivi l’uomo andrebbe assolto quindi con formula piena. Agostinangelo Marras, l’avvocato di parte civile, concordando con le conclusioni della pm, ha chiesto una provvisionale per il risarcimento danni di 10.000 euro. Il gup Gian Paolo Piana ha rinviato al 10 giugno per le repliche e la sentenza.

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