Le ferie forzate imposte dall'allora direttore generale dell'Azienda regionale emergenza urgenza Sardegna (Areus), Giorgio Lenzotti, a Piero Delogu, responsabile della centrale operativa di Sassari del 118, erano legittime. Decade quindi la sospensiva che in un primo momento il giudice aveva concesso su ricorso dello stesso Delogu. L'ordinanza è stata emessa dal Tribunale del lavoro di Sassari ed è firmata dal giudice Giovanni Paolo Piana. Areus, quindi, vince il braccio di ferro con Delogu, innescatosi nel pieno della pandemia di Covid-19 che a Sassari è stata particolarmente grave perché ha coinvolto sia l'ospedale Santissima Annunziata che le due maggiori case di riposo.

L'antefatto

Verso la fine di aprile, con un provvedimento-bomba, l'allora dg Giorgio Lenzotti (successivamente dimessosi e sostituito come facente funzioni da Angelo Maria Serusi, in precedenza direttore amministrativo) aveva collocato in ferie forzate Piero Delogu, giustificando il provvedimento con «l'abnorme quantità di ferie arretrate», 128 giorni, e con una «situazione di stress» dello stesso Delogu, testimoniata anche da un violento scontro prima verbale e poi fisico con un collega della centrale 118, l'ingegner Mario Pitzalis.

Giorgio Lenzotti, presidente Areus ((L'Unione Sarda - Murru)

La sospensione

Questo fatto ha innescato un procedimento disciplinare, al termine del quale i due sono stati puniti con la sospensione per 15 giorni. Delogu ha presentato ricorso e dopo alcune udienze, su invito del giudice, i legali stanno cercando un accordo extra giudiziale. Delogu, all'imposizione delle ferie, aveva reagito con un ricorso al Tribunale del lavoro, poiché a suo dire la decisione del dg nascondeva un intento punitivo. Non era pensabile - questa la tesi del legale di Delogu, Francesco Ruju - allontanare dal servizio il responsabile del 118 nel momento più critico della pandemia. Delogu lamentava anche lo stravolgimento del suo piano ferie previsto per giugno e luglio e adombrava l'ipotesi che, senza la sua presenza, la centrale avrebbe ridotto al sua efficacia operativa.

La prima decisione

In un primo momento il giudice aveva concesso la sospensiva del provvedimento di Areus e Delogu era quindi rimasto al lavoro. Ora il Tribunale ha ribaltato il suo primo pronunciamento, accogliendo in toto le richieste di Areus, rappresentata dall'avvocato nuorese Basilio Brodu. Nessun intento malevolo, ha decretato il giudice, perché «da parte di Delogu», si legge nell'ordinanza, «non c'è adeguata dimostrazione di alcuna volontà punitiva». Il magistrato non ha neanche rilevato un possibile danno all'immagine professionale di Delogu, il quale, invece, secondo l'ordinanza, era sottoposto a un forte stress a causa della «gestione dell'emergenza sanitaria per un periodo consecutivo di 79 giorni». Stress, peraltro, alla base di un acceso diverbio tra Delogu e Pitzalis.

Pietro Delogu, direttore sanitario Areus (L'Unione Sarda - Calvi)

La sostituzione

Inoltre - dice il giudice - la centrale operativa, in assenza del responsabile, sarebbe stata diretta in maniera professionale dalla dottoressa Maria Giovanna Delrio, che lo stesso Delogu aveva nominato come sostituta per le previste ferie estive. La conclusione è che la decisione di Lenzotti era legittima e perciò il giudice ha rigettato il ricorso di Delogu, condannato inoltre al pagamento delle spese processuali di 3.681 euro.

Ivan Paone

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Riceviamo e pubblichiamo:

"Si rileva da subito che non corrisponde al vero che l’Ing. Mario Pitzalis sia mai stato parte attiva di un violento scontro verbale e poi fisico, e parimenti non corrisponde al vero che sia stato sospeso per 15 giorni.

Peraltro le modalità con cui l’articolo è stato redatto lascerebbe intendere che ai due in sede disciplinare siano state effettuate contestazioni speculari e della medesima gravità, per avere gli stessi tenuto condotte analoghe, in conclusione punite con la stessa sanzione. Anche tale circostanza non corrisponde al vero".

Sara Cualbu

(Avvocato - Sassari)
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