Sassari, sistema rifiuti in tilt: la Provincia apre Tergu
Autorizzata la modifica delle quantità di stoccaggio istantaneo di materiale che l’impianto potrà accoglierePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il sistema dei rifiuti andato in tilt obbliga la Provincia di Sassari ad intervenire d’urgenza. La chiusura del centro di Tergu ha fatto scattare l’emergenza in diversi centri del Nord Sardegna. E prima che la gestione dei rifiuti potesse diventare un problema ambientale l’amministratore straordinario della Provincia di Sassari, Pietro Fois, ha emanato un’ordinanza che autorizza la modifica delle quantità di stoccaggio istantaneo di materiale che l’impianto di Tergu potrà accogliere.
Il centro, gestito dalla ditta Obiettivo Zero, consentirà il deposito anche sui piazzali adiacenti a quelli già autorizzati, nel rispetto dei quantitativi indicati, in totale 4mila e 600 tonnellate di materiale complessivo, che i comuni potranno conferire per un periodo massimo di 45 giorni. Il provvedimento è stato adottato d’urgenza a seguito del sopralluogo effettuato ieri mattina dai carabinieri del Noe di Sassari presso il centro di imballaggio, da cui è emersa la regolarità della documentazione. Un atto preso in accordo con il Dipartimento Arpas di Sassari e Gallura, in deroga alle autorizzazioni della Provincia scadute il 13 settembre scorso.
I primi disagi erano sorti nei Comuni di Sassari e Porto Torres, in particolare nella città portuale si era reso necessario sospendere la raccolta della plastica per le sole utenze domestiche, “servizio ripristinato nella giornata odierna” assicura l’assessore all’Ambiente, Massimiliano Ledda. A Sassari il collega Antonello Sassu aveva riorganizzato il sistema di raccolta conferendo l’umido e il secco nella discarica di Scala Erre e la carta a Muros. “Restava il nodo della plastica, raccolta e tenuta all’interno dei mezzi appositi in attesa di sbloccare l’autorizzazione di Tergu”.
Nel comune di Alghero l’assessore all’Ambiente, Andrea Montis aveva predisposto il servizio di raccolta utilizzando i siti di stoccaggio presso il centro servizi di Ungias e l’ecocentro comunale di Galboneddu. Una crisi innescata dopo l’incendio doloso dello stabilimento Gesam di Truncu Reale, il 6 agosto scorso, in cui gran parte delle infrastrutture, ora dissequestrate dalla Procura, sono state distrutte provocando l’interruzione di tutte le attività all’interno dell’impianto. Ai centri urbani di Sassari, Alghero e Porto Torres nonché ai consorzi di Comuni di Valledoria, Meilogu, Goceano, Coros e Anglona non è rimasto altro che la ricerca atri siti di trattamento rifiuti. Obiettivo Zero ha comunque manifestato difficoltà di gestione a causa della insufficiente frequenza di ritiri da parte dei consorzi di filiera della raccolta differenziata, con conseguente accumulo degli stessi rifiuti in uscita.