«Mi ha fatto il gesto con le mani: ti torco la testa». A parlare è un residente di Corso Vittorio Emanuele a Sassari, nella parte bassa del centro storico. La minaccia descritta è venuta da uno dei tanti spacciatori che imperversano tra via San Donato e le strade limitrofe. «Poi mi è passato molto vicino dando una spallata a un agente delle forze dell’ordine».

A una settimana esatta dalla retata della polizia di Stato trapelano le esperienze di chi, da anni ormai, subisce una situazione per molti invivibile. «Hanno ripreso come prima - riferisce una residente - Due giorni fa c’è stata una rissa in piena notte con i tossicodipendenti picchiati perché non avevano pagato i debiti». La paura è tanta e ormai si gira lo sguardo davanti a tutto. «Ho visto un extracomunitario dare un calcio in mezzo alle gambe a una ragazza perché non aveva i soldi per la droga. Lei era per terra e piangeva. Ma cosa possiamo fare noi? L’abbiamo lasciata lì».

In diversi raccontano di girare con lo spray al peperoncino o con un coltello: «Dobbiamo difenderci. Siamo circondati». Lo spaccio è un fatto noto, come le angherie. Meno forse il giro di soldi. «Lo si capisce- affermano gli abitanti- dalle banconote che usano quando giocano a dadi. Decine, dai 20 ai 100 euro, così, come se fossero caramelle».

Nelle testimonianze di altri si trova conferma di quanto riportato in conferenza stampa dal dirigente della squadra mobile Michele Mecca sulla progressiva infiltrazione della mafia nigeriana anche attraverso l’acquisto degli immobili. «Negli ultimi tempi oltre ad affittare stanno comprando e una delle persone fermate si stava informando per acquistare una casa».

Intanto la disperazione cresce, qualcuno si è chiuso nell’abitazione per paura di ritorsioni e non si vede via di uscita. «Io sto vendendo - aggiunge un altro residente – anzi svendendo l’appartamento. È una sconfitta, lo so ma vale la pena continuare a vivere così?».

© Riproduzione riservata