Sulla votazione del collegio dei revisori i conti non tornano.

All'appello è mancata una scheda.

"Durante lo spoglio sparisce una delle schede consegnate per la votazione - contesta il consigliere comunale Claudio Piras - infatti i nomi sono stati decisi in base a 18 schede piuttosto che alle 19 consegnate, e quindi la votazione dovrebbe essere annullata".

Una procedura che avrebbe inficiato la nomina finale dei tre revisori - Giuseppe Sanna, Giovanni Pinna Parpaglia e Giuseppina Sanna - decisa tramite estrazione su una rosa di cinque nomi, votata dall'organo consiliare attraverso scrutinio segreto, che ha avuto il beneplacito del presidente del consiglio Gavino Bigella. Tutto messo agli atti, come richiesto dallo stesso consigliere Piras, per capire quale "pasticcio" si nasconde dietro le urne del consiglio comunale.

"Sì perché due candidati erano a parità con un voto ciascuno, - spiega il consigliere di minoranza - mentre uno degli eletti è entrato con due voti nella cinquina dei nominativi da estrarre. Quindi con un solo voto in più rispetto agli altri due. Chi dice che in quella scheda non ci fosse il nome di uno dei due che avevano ottenuto un solo voto?".

Un procedimento poco chiaro contro il quale gli esclusi annunciano ricorso per chiedere la ripetizione della votazione.
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