Porto Torres: "Agitamus", sport e scuola per vincere la disabilità
La presentazione dell'iniziativa questa mattina in una sala Canu affollata di alunniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il potere dello sport, terreno fertile per superare pregiudizi e paure e dove si incontrano disabilità e persone normodotate, con l'obiettivo di sentire l'uguaglianza dentro e fuori la scuola.
È il messaggio di "Agitamus - quando la scuola e lo sport valorizzano la diversità", il progetto d'inclusione partito da Porto Torres, città pioniera dell'iniziativa che ha attraversato le quattro province della Sardegna ed è approdato nella stessa città turritana dove si sono confrontati studenti delle scuole elementari e medie del comprensivo 2 guidati dalle insegnanti e dalla dirigente scolastica Maria Letizia Fadda.
La presentazione questa mattina in una sala Canu affollata di alunni, insegnanti e rappresentanti dello sport per illustrare la conclusione della seconda edizione del progetto sostenuto dal Comitato italiano paralimpico Sardegna e dal suo presidente Paolo Poddighe. "La pratica sportiva è un'opportunità di reinserimento sociale - commenta il presidente del Cip - e il progetto Agitamus ha portato scuole e sport a interagire insieme con un obiettivo, ossia quello di far capire che cosa si può fare con lo sport nelle tre aree, sensoriale, fisica e intellettiva abbracciate da Comitato".
Protagonisti gli studenti che con gli elaborati, foto e video hanno voluto raccontare le loro impressioni sulla disabilità a partire dal contesto sportivo che rappresenta un'opportunità per crescere e capire la diversità immedesimandosi nelle persone degli atleti paraolimpici. In sala lo staff Agitamus: l'ideatore del progetto e psicologo dello sport Manolo Catari, la coordinatrice burocratica Monica Pirina e il responsabile dei rapporti Cip - scuola Marco Pinna. Presente anche il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler e l'assessore ai Servizi Sociali Rosella Nuvoli.