“No alla chiusura dell’unità operativa di Neurologia dell’ospedale Antonio Segni di Ozieri”: è questo il grido che si è alzato questa mattina nel corso del sit-in promosso dai consiglieri di opposizione del gruppo “Ozieri Civica”, al quale hanno partecipato anche il consigliere regionale dei Progressisti, Gianfranco Satta, e il il delegato dell’associazione “Malattie Rare”, Cristian Cadoni.

Duro il commento di Satta: “Questi sono i frutti amari di una riforma sanitaria regionale fatta in piena pandemia solo per smantellare la precedente. Una modifica non ancora attuata che crea solo impasse in quanto non sono stati ancora approvati gli atti aziendali delle nuove Asl. Nel frattempo chiudono i presidi territoriali che prima erano aperti, i comuni e i territori sono privi da mesi di medici di base e pediatri. Si pubblicano bandi per ricercare medici in affitto e bandi per selezionare medici di neurologia a tempo determinato. Nelle Asl si assumono autisti e magazzinieri a tempo indeterminato e non personale sanitario, in assenza di qualsiasi  concertazione sindacale, come visto osteggiata. Occuparsi di sanità non significa solo puntare a costruire nuovi ospedali, l'attenzione va posta sui servizi, innanzitutto mantenendo quelli già esistenti”.

L’occasione è stata utile per gli esponenti di Ozieri Civica, Marco Murgia, Anastasia Ladu, Gian Luigi Sotgia, Davide Giordano e Gigi Sarobba per ribadire il loro pensiero: “A nostro parere non si tiene aperta la Neurologia dando le colpe ad Arru e ripetendo che non ci sono medici. Occorrono, invece, proposte serie sulla razionalizzazione dei servizi, date le risorse disponibili, che all’orizzonte non si vedono. Infine, sottolineiamo che non abbiamo intenzione di sottrarci al nostro dovere. È proprio in questo modo che le minoranze possono sostenere l’azione di chi invece ha la responsabilità di governare perché è in maggioranza”.

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