«Non ho mai avuto problemi a scrivere due righe, ma ora lo faccio con le mani tremanti e le lacrime agli occhi».

Forse tutti i dubbi che l’hanno attanagliata in questi lunghi giorni restano, ma ora che il corpo di Davide Calvia è stato trovato – ieri, nelle acque in territorio di Castelsardo - c’è spazio solo per il dolore.

Dolore che Nadia Calvia, sorella del 38enne sassarese, ha esternato in un post su un gruppo Facebook creato ad hoc durante le ricerche del fratello: gli «occhi lucidi e stanchi si socchiudono e vedono te, Davide Calvia».

«Non mi capacito nel pensare a quanta sofferenza puoi aver vissuto nei tuoi ultimi attimi di vita. Forse troppa, a differenza delle nostre 256 ore di ansia, angoscia, agonia, pensieri». Ore trascorse «senza mai perdere la speranza di poterti riabbracciare».

Nadia Calvia non si dà pace: «Non meritavi tutto questo», scrive rivolta a Davide.

«Oggi sto male, come 12 giorni fa – continua –, ma almeno posso darmi pace per sapere dove piangerti».

Infine, lo struggente ricordo: «Fratello mio, fratello di tutti. Voglio ricordarti con quella tua voglia di affrontare le cose, di ridere e far sorridere. Voglio ricordarti mentre suoni la chitarra e ci canti le canzoni. Ora suona in Paradiso e canta tra gli angeli… E non fare lo stravagante anche lì».

(Unioneonline/L)

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