Ep ci ripensa. La società che gestisce la centrale di Fiumesanto ha deciso di rinunciare alla realizzazione di una centrale a carbone da 410 MW. Costi troppo elevati, oltre 700 milioni di euro, e un drastico calo dei consumi di energia in Sardegna, -29%, sono i motivi principali che hanno spinto la società del gruppo ceco Eph ad abbandonare quel progetto presentato nel 2005 (da Endesa), approvato nel 2010, e mai avviato.

La Regione, attraverso l'assessore all'Industria Maria Grazie Piras parla di "decisione non buona per il territorio" e auspica "interventi sostitutivi". "La Sardegna non è più isolata dal punto di vista energetico, anche grazie alle recenti infrastrutture realizzate da Terna", spiega la società in una nota. "L'Isola è ormai collegata alla rete nazionale, dunque perfettamente bilanciata, ed è in grado di esportare la maggior parte della produzione giornaliera". Non solo. "La Centrale, con una potenza netta installata di circa 600 MW, rappresenta già una delle più importanti realtà produttive della Sardegna nord-occidentale". Inoltre, "il progetto richiederebbe 5 anni per essere realizzato. In un mondo che cambia in modo rapido, il nuovo gruppo risulterebbe obsoleto ancora prima di entrare in funzione>>, spiega ancora Ep. Nonostante la decisione di non realizzare più il gruppo a carbone, Ep conferma l'impegno per Fiumesanto. "EP Produzione è impegnata a mantenere la continuità operativa della Centrale nel suo assetto produttivo attuale basato sui gruppi 3 e 4, nel rispetto dei parametri ambientali e di sicurezza, per la quale si fanno e si faranno gli investimenti necessari". "Non possiamo entrare nelle scelte dell'azienda ma neppure disconoscere che si tratta di un problema per il tessuto socio-economico del nord-ovest della Sardegna", afferma l'assessore Piras. Per questo motivo, "ci aspettiamo che un'azienda così importante sappia trasformare questo mancato investimento in una opportunità per il sistema economico del nord-ovest e dell'Isola. L'azienda può aprire frontiere d'investimento sulle opportunità offerte dal nuovo Piano Energetico Regionale. Ci aspettiamo un programma di interventi legati alla metanizzazione e investimenti ambientali tesi alla migliore sostenibilità del sito produttivo".
© Riproduzione riservata