Via dell’Industria, in diversi tratti dissestata, con un carico veicolare pesante, oltre 500 veicoli all’anno che transitano verso il porto di Porto Torres, uno scalo da oltre un milione di passeggeri, e l’area industriale, tra le più grandi in Sardegna, con un flusso di traffico elevato.

La strada, ex provinciale declassata a strada comunale, ma punto nevralgico per il traffico in entrata e in uscita dal centro urbano di Porto Torres e per raggiungere i centri limitrofi, con fasce orarie di picco per la circolazione, presenta delle criticità che la classificano come una delle strade più pericolose, con avvallamenti e segnaletica inesistente, priva di illuminazione e spesso teatro di incidenti, anche gravi.

L’ultimo giovedì mattina, quando il ciclista esperto di 70 anni, Gavino Petretto, è stato investito da una Volkswagen Golf, per poi essere trasportato in gravi condizioni all’ospedale civile di Sassari.

Il sindaco Massimo Mulas ha avviato le interlocuzioni con l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Antonio Piu, per trovare una soluzione e stabilire quale soggetto assuma la competenza ad intervenire per la messa in sicurezza di un’arteria che assume le caratteristiche di una strada regionale. «Come Comune non siamo in grado di sostenere le spese per la manutenzione o per le verifiche puntali che devono essere fatte su una arteria di questo tipo e un cavalcavia come il ponte Colombo attraversato da centinaia di mezzi ogni giorno. Questa amministrazione non può farsi carico delle spese di manutenzione di quattro chilometri di strada con ripercussioni pesanti sulle casse comunali», ha sottolineato il primo cittadino. «Dal punto di vista del Codice della strada non ha le caratteristiche di strada urbana, e non può essere classificata come tale, pertanto, - aggiunge Mulas - stiamo interloquendo con la Regione per regolamentare le porte di accesso a porti, aeroporti e centri intermodali, con la possibilità di far riconoscere il ponte Colombo come regionale, in cui è possibile intervenire con risorse che non siano comunali, una infrastruttura che presenta criticità nei giunti, con ammaloramenti evidenti, dove interveniamo con qualche rattoppo ma non possiamo permetterci di più, altrimenti sono costretto a chiudere una strada, che non è più in sicurezza».

Via dell’Industria che percorre anche il ponte Colombo, lungo 250 metri, si immette direttamente sulla statale 131, si collega ad un porto internazionale e al ponte Vespucci, dove il Comune ha investito proprie risorse per garantirne la viabilità. «Noi non siamo disposti a continuare a finanziare lavori per un patrimonio di utilizzo regionale, risorse della città su un’arteria che deve prendersi in carico la Regione», aggiunge il primo cittadino, «perché un Ente comunale si carica dei lavori sulle strade usate dai suoi cittadini e non quelle utilizzate da tutta la Sardegna». 

© Riproduzione riservata