«Sia garantito il diritto alla mobilità dei sardi»: queste le parole del Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, all’esito dell'incontro tenutosi a Bruxelles solo qualche giorno fa con il Commissario Europeo Apostolos Tzitzikostas. La questione, dunque, continua a porsi in tutta la sua rilevanza.

Se con la approvazione della nota Riforma Costituzionale del 2022, il principio di insularità pareva aver assunto, ed ha assunto, quanto meno sulla carta, una rilevanza rinnovata, contribuendo a delineare un inedito perimetro di possibile intervento pubblico in materia di continuità territoriale, e sempre nella consapevolezza della particolarità geografica italiana, tuttavia, nei fatti, il problema “mobilità” sembrerebbe continuare a permanere. Esistono, e persistono, ampie disparità economiche, e di conseguenza anche sociali e territoriali, tra i vari Stati Membri dell'Unione Europea, e malgrado siano oggetto di attenzione da parte delle istituzioni europee in maniera costante, ad oggi paiono non aver rinvenuto soluzioni compensative valide. E probabilmente sarebbe poco utile interrogarsi sulle ragioni, vista e considerata la normativa attualmente vigente in argomento che, con buona verosimiglianza, andrebbe aggiornata in funzione delle esigenze peculiari dei singoli territori interessati. Tanto più, allorquando, lo stesso articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, mira proprio a “promuovere uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione” al fine di “realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale”. Ed ancor di più, allorquando, benché l'Unione Europea si ponga quale obiettivo fondamentale quello della riduzione della disparità tra i livelli di sviluppo delle varie Regioni interessate al fine di favorire il cosiddetto riequilibrio economico-sociale di specifici territori della sua ampia compagine quali appunto quelli insulari, ancora oggi, non sembra essersi riusciti a tradurre il proposito in atto pratico, perlomeno con riguardo a specifiche Regioni Insulari come la Sardegna, del tutto peculiare nella sua conformazione e nella sua allocazione.

Intanto, perché se anche la libera circolazione dei cittadini europei all'interno dei territori degli Stati membri dell'Unione europea si ponga come una delle libertà fondamentali riconosciute e garantite dai Trattati agli articoli 3, paragrafo 2, e 21 del TFUE e, a livello nazionale, dall'articolo 16 della Carta Costituzionale, tuttavia, l'articolo 107 del Trattato ridetto vieta agli Stati di concedere alle imprese, con risorse pubbliche, aiuti che possano in qualche maniera alterare le condizioni di concorrenza del mercato di riferimento. Quindi, perché, proprio in forza di quel riconosciuto principio di insularità, lo stesso Governo, senza incorrere nella violazione del divieto di cui al ricordato articolo 107 del Trattato, potrebbe, semmai, contribuire in maniera forse più intensa all'attuazione e alla tutela del diritto alla mobilità per le isole. Infine, ma non ultimo, perché la necessità di colmare lo svantaggio socio-economico derivante dalla condizione di insularità si pone quale esigenza imprescindibile a garanzia di un diritto sociale fondamentale, quello appunto alla mobilità. In questo senso, l’incontro tenutosi a Bruxelles tra il Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e il Commissario Europeo Apostolos Tzitzikostas, potrebbe rappresentare una occasione importante per dare l’avvio ad un percorso combinato costante finalizzato a riconsiderare la consistenza, le potenzialità ed i limiti esistenti nel contesto dei rapporti tra lo Stato italiano e l'Unione Europea in vista di un loro modellamento, se così si può dire, idoneo a favorire la massima compatibilità tra la disciplina in materia di tutela della concorrenza e di aiuti di Stato, e la piena ed efficace attuazione di un sistema di collegamenti le tra isole e le zone cosiddette periferiche e il Paese. L’attuazione del principio di coesione insulare si pone come obiettivo fondamentale per un’Isola che voglia e possa esprimere a pieno tutte le sue potenzialità.

Giuseppina Di Salvatore – Avvocato, Nuoro

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