«Quando tutto sembra fermo e stagnante, quando i problemi sociali non trovano le risposte dovute, non è buono darsi per vinti. Non fatevi vincere dal pessimismo».

Sono alcune delle parole affidate al popolo sardo da Papa Francesco – morto oggi a 88 anni – che il 22 settembre 2013, pochi mesi dopo la sua elezione, decise di visitare l’Isola e che nell’Isola venne accolto dall’abbraccio infinito dei fedeli: in migliaia lo seguirono nelle varie tappe del suo tour a Cagliari e addirittura in 400mila si riunirono, giunti da tutta la regione, per la solenne funzione alla Basilica di Bonaria, conclusa dal Santo Padre con la toccante benedizione in limba: «Nostra Segnora ‘e Bonaria bos accumpanzet sempre in sa vida».

La folla a Bonaria

Una visita, quella del Santo Padre, che fu anche l’occasione per portare conforto ai bimbi ricoverati all’ospedale Microcitemico e per benedire i malati. E, ancora, per incontrare operai, cassintegrati, pastori, allevatori, chiedendo per tutti loro alle istituzioni, con decisione, un caschetto da minatore sul capo: «Lavoro, lavoro, lavoro».

L'incontro con i lavoratori

Per Papa Francesco il viaggio in Sardegna fu, insomma, l’occasione per anticipare alcuni dei temi chiave del suo pontificato: la solidarietà, la pace, l’attenzione ai deboli, ai fragili, ai lavoratori e alle nuove generazioni, invitate, queste ultime, ad avere sempre il «coraggio di andare controcorrente».

L'Unione Sarda

Un vero e proprio bagno di folla, all’insegna della fede, della devozione e dell’affetto, che fece nascere tra Bergoglio e l’Isola quel legame speciale che non si è mai interrotto.

Una visita storica, suggellata da un messaggio ai cagliaritani e a tutto il popolo sardo che continua e continuerà a risuonare in tutta la sua potenza, impossibile da dimenticare: «Signore Dio guarda questa città, questa Isola, guarda le nostre famiglie. Signore a te non è mancato il lavoro: hai fatto il falegname ed eri felice. Signore, ci manca il lavoro, gli idoli vogliono rubarci la dignità, i sistemi ingiusti vogliono rubarci la speranza. Signore non ci lasciare soli, aiutaci ad aiutarci fra noi che dimentichiamo un po’ l'egoismo e sentiamo nel cuore il “noi" di un popolo che vuole andare avanti».

(Unioneonline)

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