Villasimius si è vestita di nero per piangere un figlio che non c'è più.

È stato particolarmente struggente l'addio ad Andrea Melis, il ragazzo nemmeno diciassettenne di Villasimius morto nella notte tra mercoledì e ieri sulla strada che collega il paese con Costa Rei. L'auto in cui viaggiava con tre amici è precipitata in una scarpata.

Grande la commozione nella parrocchia di San Raffaele Arcangelo, dove la bara del ragazzo è giunta portata a spalla dai suoi amici, malgrado il pomeriggio torrido.

Impossibile, per la chiesa, contenere il dolore non solo dei familiari, ma anche di chi semplicemente conosceva Andrea Melis, amato da tutti, e da tutti salutato con lacrime e dolore.

Ad accogliere il feretro accompagnato anche dal parroco, don Simone Scalas, sono state le note della canzone preferita dalla giovane vittima, Cuando Quieras di Nicky, e molti palloncini bianchi.

I più commossi, nel rito funebre che si sta celebrando, sono stati i ragazzi, particolarmente colpiti dalla tragedia: dolore profondo misto a incredulità per la morte di un giovanissimo.

Folla ai funerali del giovane Andrea

Don Scalas, nell'omelia, ha scelto di rivolgersi direttamente alla giovane vittima dell'incidente stradale, parlando di lui al presente: "Perché tu ci sei ancora, anche se adesso non possiamo più vederti, ma ci sei. Il tuo compito è ora spiegarlo ai tuoi genitori, a tua sorella e alle tante persone che ti vogliono bene, e continueranno a volertene".

Il parroco ha concluso: "Ci sono fiori che nemmeno dopo cent'anni sono abbastanza belli per poter tornare alla casa del padre. Tu eri già fiorito, e da lì devi vegliare sulla tua famiglia soprattutto nei giorni più bui".

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