L'approvazione del regolamento della tassa di soggiorno di prossima istituzione figura tra i punti iscritti all'ordine del giorno del Consiglio comunale di Sinnai, convocato per mercoledì alle 16,30. I posti letto certificati sul territorio dovrebbero essere 1900.

«Il regolamento è stato già discusso in sede di Commissione»,  dice l'assessore al Turismo Cristiano Spina, «ora si va in Consiglio. L'istituzione di questa tassa è assolutamente necessaria per creare anche quelle strutture necessarie per dare slancio alla nostra industria turistica».

Sulla necessità del provvedimento sono tutti d’accordo. La minoranza, compatta, però, chiede chiarimenti soprattutto sulle tariffe e presenta una valanga di emendamenti: ben 51, cosa forse mai successo al Comune di Sinnai. «I tempi non sono maturi. Non si può fare cassa»,  dice l’opposizione, «senza prima assicurare un minimo di servizi primari. Al villaggio delle Mimose manca anche l’acqua potabile». 

Roberto Loi e Paride Casula di “Uniti per Sinnai” hanno presentato venti emendamenti. «Volevamo conoscere le previsione di incasso con la nuova tassa. In Commissione, non c’è stata data alcuna risposta. Chiusura totale ad ogni richiesta di chiarimenti. Ora la maggioranza dovrà leggersi le nostre proposte migliorative ad una tassa che si vuole imporre in un territorio privo di troppi servizi. La speranza che in Consiglio si accetti la discussione anche sulle nostre richieste e sulle nostre perplessità. Si, alla tassa di soggiorno, ma solo quando ci sono le condizioni».

 Walter Zucca segretario di Forza Italia, depositario di 15 emendamenti: «Si parla di una tassazione che può arrivare fino a 10 euro al giorno a persona. A Solanas manca ancora tutto, eppure si pensa a far cassa sulle spalle di pochi turisti ipotizzando incassi annuali a cinque zeri. È un regolamento fatto in fretta e furia: il turista è il primo che deve essere tutelato mettendogli a disposizione tutto quello che è necessario per garantirgli la migliore vacanza possibile, assicurando soprattutto i servizi». La consigliera “azzurra” Roberta Simoni, è depositaria di 2 emendamenti: «Chiediamo l’esenzione per i lavoratori stagionali del Comune e dei privati. Il regolamento va rivisto».

Quattordici gli emendamenti di Aldo Lobina, consigliere  di “Sinnai Libera”: «In linea di principio non siamo contrari ad una tassa che ormai applicano tutti. Ma prima, è necessario garantire almeno i servizi più essenziali. Per quanto concerne le tariffe, se è vero a stabilirle è la Giunta comunale, è altrettanto vero che i criteri generali debbano essere suggeriti dal Consiglio comunale».

La maggioranza replica alle critiche: «Ho sempre rispettato  l’opposizione», sostiene l’assessore Spina, «il regolamento proposto è molto semplice: 16 articoli in otto pagine. Cinquantuno emendamenti mi sembrano decisamente troppi. Questo è ostruzionismo, a tutti i costi.  Tariffe alte? Assicuro che non si andrà oltre le tariffe dei Comuni vicini. L’applicazione di questa imposta è fondamentale per lo sviluppo la nostra economia turistica. È fondamentale per creare tutti i servizi che mancano e per rilanciare la nostra industria turistica. Mi auguro di trovare in Consiglio  la collaborazione anche dall’opposizione».

  L’assessora al Bilancio e Tributi Katiuscia Concas dice che «la misura dell’imposta sarà stabilita dalla Giunta comunale. Non supererà i due euro, anche in armonia con gli importi stabiliti dai Comuni vicini, compresi Quartu e Castiadas. Stiamo parlando di un tributo proprio dei Comuni ma con un gettito vincolato al finanziamento, tra gli altri, di specifici interventi locali in materia di turismo, di gestione dei beni culturali e ambientali. Un tributo che ci permetterà di sostenere economicamente importanti interventi di valorizzazione e promozione del nostro territorio».

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