Nella scuola media di Mandas è stato proiettato il film “Ziu Paddori”, ispirato alla figura popolare nata dalla fantasia di Efisio Vincenzo Melis, drammaturgo nato a Guamaggiore alla fine dell’800. Non c’era mai stata sinora una trasposizione cinematografica della commedia del teatro popolare sardo.

«La vicenda di Paddori nel film è raccontata attraverso le riprese dei luoghi in cui si svolgeva la quotidianità di quel periodo - racconta il regista Marco Melis -, attraverso la magia del cinema abbiamo voluto proporre un viaggio a ritroso nella nostra Trexenta con la peculiare rappresentazione di usi e costumi, arti, mestieri e varie credenze popolari».

Il film, nei giorni scorsi, è stato proiettato anche ad Arixi, frazione di Senorbì (il paese del regista), in occasione della festa in onore della patrona Santa Lucia.

L'opera nasce dalla collaborazione tra l’associazione culturale PianetaWeb di Senorbì e l’associazione culturale Gu@maggiore con il patrocinio del Comune di Guamaggiore.

La popolare figura di Paddori, tipico pastore sardo tra Otto e Novecento, diventato quasi una maschera come quelle della commedia dell’arte, è stata spesso discussa da intellettuali sardi, come Francesco Masala, Michelangelo Pira, Giulio Angioni, Sergio Bullegas, a proposito della sua rappresentatività socio-culturale e identitaria sarda.

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