Solarussa, una nuova assemblea per dire no ai parchi eolici nel territorio dell'Oristanese
Appuntamento alle 18 nell’ex Locale Naitana, lungo la strada provinciale 9Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il no all’eolico questa volta arriverà durante un’assemblea pubblica. Le amministrazioni comunali di Solarussa e Siamaggiore hanno promosso e organizzato per domani, a partire dalle 18, un incontro per discutere sulle preoccupazioni in merito alla proposta progettuale di un parco eolico presentata dalla società Sorgenia Renewable s.r.l di Milano.
L’appuntamento è in programma nella sala conferenza dell’ex Locale Naitana, lungo la strada provinciale 9. L’obiettivo è quello di discutere e mantenere viva l’attenzione e le preoccupazioni sia in merito alle due proposte progettuali di parco eolico ma anche dei sempre più numerosi parchi agrifotovoltaici che insistono sui territori comunali.
La riunione, condivisa con i sindaci interessati dal progetto, ovvero Seneghe, Narbolia, San Vero Milis e Zeddiani, fa seguito a diverse iniziative già intraprese dai sindaci e dalle rispettive amministrazioni fra le quali primeggiano l’approvazione nei consigli comunali di un articolato ordine del giorno e di diversi incontri e assemblee pubbliche, l’ultima delle quali si è svolta a Narbolia.
La riunione è aperta a tutti i rappresentanti istituzionali e alle organizzazioni e associazioni di tutela dei cittadini e dei territori: «Le attuali politiche energetiche – hanno affermato a più riprese i sindaci - se non ricondotte ad un alveo pianificatorio ben chiaro e definito rischiano di compromettere in modo irreversibile il territorio, con ingente consumo di suolo e danni ambientali e paesaggistici incalcolabili».
I Comuni di Solarussa e Siamaggiore, attraverso un'azione congiunta e unitaria con le altre amministrazioni interessate dal progetto, anche con questa assemblea popolare evidenziano la necessità di consolidare gli sforzi, di coinvolgere attivamente i cittadini, le associazioni, le organizzazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e sociali, affinché si continui a fare fronte comune e si cerchi di porre rimedio a una situazione che rischia, a detta loro, di compromettere in maniera irreversibile il territorio, il paesaggio e l’ambiente locale.