Silvia Obino travolta e uccisa in bici sulla 292: aperta un’inchiesta, polemiche sulla strada
Investita nel tratto fra Nurachi e Riola, un rettilineo stretto e buio: lei era vestita di scuro e non indossava il giubbino rifrangentePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un rettilineo stretto, buio e con segnaletica insufficiente. La Statale 292 è una delle più insidiose come conferma l’incidente costato la vita a Silvia Obino, 36 anni di Riola. Oggi è stato dato l’ultimo saluto alla ragazza che, domenica notte, in sella alla sua bici è stata travolta da un professionista 62enne, al volante di una Fiat Punto. La Procura ha aperto un fascicolo, un atto dovuto e necessario per chiarire i fatti e accertare eventuali responsabilità. Al momento è emerso che il conducente era negativo sia all’alcoltest che agli esami tossicologici; entrambi i mezzi sono sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti.
L'incidente è avvenuto intorno alla mezzanotte di domenica nel tratto di strada fra Nurachi e Riola; secondo la prima ricostruzione della polizia stradale l’automobilista si è trovato davanti all’improvviso la bici, che pare non avesse luci. Nella strada buia, in una serata piovosa, è stato impossibile evitare l’impatto tanto più che la giovane era vestita di scuro e non indossava il giubbino rifrangente. Il conducente si è subito fermato e ha chiamato i soccorsi ma per Silvia Obino non c’è stato nulla da fare. Adesso andranno avanti le indagini, di certo resta la pericolosità della Statale 292 sempre molto trafficata ma non sicura. Negli anni è stata teatro di numerosi incidenti, molti mortali e adesso anche le amministrazioni comunali sono decise a dare battaglia perché venga messa in sicurezza.
