Ha rischiato di perdere l'aereo che da Barcellona lo portava a Cagliari per non essere riuscito a scaricare, per problemi della rete, il codice QR, la ricevuta di registrazione al sito della Regione "Sardegna sicura".

Non solo: all'arrivo ad Elmas nessuno ha controllato lui e gli altri cento passeggeri che arrivavano da una delle zone "rosse" europee più a rischio Covid-19. Disavventura per Davide Nurra Cerame, un oristanese da anni emigrato per lavoro da anni nella Penisola Iberica.

"Pur essendo in possesso di tutti i dati della registrazione all'applicazione Sardegna Sicura - spiega - al gate non mi lasciavano imbarcare. Ho implorato alla porta d'imbarco di poter comunque salire sull'aereo compilando un'autocertificazione sub judice - aggiunge Davide - e spiegando che avrei regolarizzato la mia posizione una volta arrivato all'aeroporto di Elmas. Ho anche tutta la documentazione e le autocertificazioni richieste compreso il tampone fatto entro le 48 ore come previsto". Poco prima della chiusura del gate, però, David è riuscito quasi per miracolo a scaricare il codice assegnatogli dalla Regione ed è potuto partire.

"La cosa assurda - aggiunge Nurra Cerame - è che all'aeroporto di Elmas nessuno ci ha controllato, chiesto documenti o misurato la temperatura. Eravamo in 100 e arrivavamo dalla Spagna, uno dei paesi a rischio Covid-19. Auguro ai responsabili sardi, di questa umiliante e insultante vessazione contro la mia persona e contro i diritti umani fondamentali, di passare il brutto quarto d'ora che ho passato io".

"Credo - chiosa ancora - che il Governo, e fa male al mio orgoglio nazionalista sardo dirlo, imponendo il tampone ha facilitato tutto, mentre la Regione Sardegna ha complicato le cose sottoponendo i sardi a un'inutile umiliazione. Una inutile sovrapposizione di competenze che va contro i sardi, soprattutto a noi emigrati all'estero che ci sentiamo figli illegittimi abbandonati di una Sardegna che non smette di deludere come nel giorno in cui fummo costretti a lasciarla".
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