Povertà sanitaria, la ASL di Oristano presenta il programma Pnes
Il programma prevede visite mediche gratuite negli ambulatori di prossimità o a bordo di camper attrezzati, e non solo(foto Chergia)
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La ASL di Oristano ha presentato il programma Pnes (Progetto nazionale equità nella Salute) per contrastare la povertà sanitaria, rivolto alle fasce di popolazione più vulnerabili, come indigenti, migranti, rom e sinti.
L'obiettivo è quello di fornire cure e servizi sanitari a chi non ha accesso alle prestazioni del servizio sanitario a causa di motivi burocratici o di povertà. Il programma prevede visite mediche gratuite negli ambulatori di prossimità o a bordo di camper attrezzati, screening oncologici, fornitura gratuita di protesi odontoiatriche e farmaci, campagna di educazione sanitaria per sensibilizzare la popolazione alla cura della propria salute. La ASL di Oristano lavorerà insieme ai Comuni e agli Enti del terzo settore per attuare il programma. Entro fine ottobre sarà costituito il tavolo operativo per poter partire con l'attivazione dell'equipe psico-sociale negli ambulatori di prossimità e con il motorhome itinerante.
La responsabile dell'attuazione del Pnes per la ASL di Oristano, Giovanna Nieddu, ha dichiarato: «Quello di oggi è il primo passo per la costituzione di un tavolo di lavoro che metterà insieme Asl, Comuni ed Enti del terzo settore per dare gambe a questo ambizioso programma».
Ad illustrare nel dettaglio le azioni previste dal programma è stata la psicologa Claudia Marras, collaboratrice nell’attuazione del Pnes: «Il programma è rivolto alle fasce di popolazione più bisognose. Sarà la Asl che, attraverso equipe composte da medici specialisti (diabetologi, cardiologi, oculisti, odontoiatri), infermieri, psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali, li raggiungerà, negli ambulatori allestiti nei locali messi a disposizione dai Comuni o a bordo dei motorhome attrezzati per le visite specialistiche, per proporre loro visite e screening gratuiti, ma anche per sensibilizzarli alla cura della propria salute attraverso una campagna di educazione sanitaria».
Un programma che ha raccolto l’interesse dei sindaci, pronti a collaborare con l’obiettivo di portare le prestazioni sanitarie sul territorio fra i soggetti più vulnerabili.