Oristano, sul palco del teatro Garau lo spettacolo "E io che volevo essere normale"
L’obiettivo è chiaro: mostrare che l’inclusione non è un gesto occasionale, ma un modo di vivere quotidianoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il pubblico sorriderà, rifletterà e, forse, guarderà la realtà con occhi nuovi, diversi. L’obiettivo è chiaro: mostrare che l’inclusione non è un gesto occasionale, ma un modo di vivere quotidiano, fatto di incontro, ascolto e valorizzazione delle differenze. Gli attori di Sea Scout e della compagnia teatrale “Tealtro” sono pronti a conquistare il pubblico con lo spettacolo “E io che volevo essere normale”, scritto e diretto dalla regista Sara Dessena. Arriva al teatro Garau di Oristano venerd' 12 dicembre alle 18,30. La storia prende forma nello studio medico del dottor Frot, una caricatura giocosa e irriverente del celebre Freud.
Qui, giorno dopo giorno, si avvicendano personaggi vivaci e imprevedibili che accompagnano il pubblico in un viaggio dentro un mondo rovesciato, dove nulla è come appare e dove la “normalità”, intesa come rigido stereotipo, viene smontata pezzo dopo pezzo. Al contrario, la realtà della disabilità emerge come un autentico punto di forza, un modo diverso e potente di stare al mondo. Con leggerezza, ironia e spontaneità, lo spettacolo mette in dialogo normalità e fragilità, rivelando come spesso siano proprio le etichette a limitarci più delle difficoltà stesse. Le scene si spostano dal supermercato alla metropolitana, da una pizzeria affollata ai piccoli momenti della vita quotidiana, affrontando temi universali come l’amicizia, l’amore, i pregiudizi e l’assurdità degli schemi sociali.
Tra risate, equivoci e situazioni paradossali, il pubblico viene preso per mano e guidato in una riflessione profonda e al tempo stesso leggera, capace di illuminare ciò che spesso non si osa guardare da vicino. «E io che volevo essere normale - fanno sapere gli organizzatori - porta sul palco attori con e senza disabilità intellettivo-relazionale, che recitano fianco a fianco dando vita a un racconto corale e inclusivo. Uno spettacolo che lascia il segno e apre la strada a un modo nuovo di immaginare la comunità». L’evento si svolge con il patrocinio della Pro Loco di Oristano.
