Non una data qualsiasi ma l'ultimatum prima di trasferirsi ad oltranza fuori dagli uffici regionali. Domani mattina i pescatori che lavorano negli stagni dell'Oristanese saranno accolti negli uffici dell'assessorato regionale all'Agricoltura per fare il punto sull'avvio dei lavori di manutenzione straordinaria negli stagni, e cioè il dragaggio dei canali per ripristinare l'ossigenazione delle acque, i polmoni delle lagune.

L'intervento, come promesso sempre dalla Regione tempo fa, doveva partire entro aprile, ma così non è stato. Dieci giorni fa, quando gli operatori avevano annunciato una manifestazione a Cagliari, ma anche di restare ad oltranza in strada, l'assessorato ha convocato una riunione per il 6 maggio, domani appunto, nella sede di via Pessagno.

Saranno presenti assieme ai pescatori di Cabras, Terralba, Arborea, San Vero Milis e Santa Giusta, anche le associazioni di rappresentanza delle imprese della pesca: Legacoop, Agci, Confcooperative e Armatori Sardi. Si parlerà anche delle problematiche relative alla gestione della fauna selvatica, quindi l'invasione dei cormorani, e le relative compensazioni. Ma anche della gestione della pesca dell'anguilla e l'utilizzo dei bertivelli.

«Vogliamo vedere scritto nei documenti la data di inizio lavori», commenta Antonio Loi, presidente del consorzio pesca di Marceddì e portavoce anche dei colleghi, «altrimenti sarà l'inizio di una protesta mai vestita. È un miracolo che durante quei pochi giorni di temperatura le lagune non si siano trasformate in un cimitero di pesci».  

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