Dalle casse sequestrate alle tavole di chi certi cibi non può permetterseli. Cento chili di pesce fresco, posto sotto sequestro dai servizi veterinari della Asl 5 di Oristano, sono stati donati al Banco alimentare della Sardegna a margine di un’operazione della Questura di Oristano.

Si tratta della prima massiccia donazione di prodotti sequestrati che sarebbero altrimenti stati destinati alla distruzione. A guidare l’operazione è stato il Servizio veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale, diretto dal dottor Francesco Sardu, in collaborazione con l’Ufficio sanzioni coordinato dal dottor Efisio Deiana, che hanno scoperto il deposito abusivo. «Il pesce, prevalentemente muggini, spigole, sogliole e orate, era tracciato, ovvero regolarmente acquistato dai pescatori ed era destinato al mercato cagliaritano, ma veniva conservato in un deposito abusivo»,  spiega il dottor Sardu, «per questo, è stato necessario sequestrarlo».

Accertatane la sicurezza, la salubrità e il buono stato di conservazione, il prodotto è stato consegnato al Banco alimentare. «Già in passato siamo intervenuti per certificare la salubrità di prodotti sequestrati da altre autorità e destinati alla donazione»,  specifica dottor Sardu, «Questo  però un sequestro, effettuato direttamente dai nostri servizi, di prodotti la cui distruzione avrebbe rappresentato davvero un enorme spreco alimentare». Il servizio veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale della Asl 5 di Oristano ha promosso già da tempo la creazione di una rete che coinvolge istituzioni, grande distribuzione ed enti del terzo settore proprio per ridurre lo spreco alimentare: una filiera che collega chi gestisce le eccedenze di cibo  con chi ne ha carenza, una fetta di popolazione che in Italia supera i 5 milioni di persone. Tra le azioni varate, la donazione alle associazioni caritatevoli di alimenti in via di scadenza, che devono essere ritirati dagli scaffali dei supermercati e che sarebbero destinati allo smaltimento, e quella di prodotti posti sotto sequestro dalle autorità che hanno il compito di vigilare sulla sicurezza degli alimenti, come i servizi di prevenzione della Asl di Oristano.

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