Nei canali l'acqua inizia a scorrere: per i pescatori dell'Oristanese l'inizio di una nuova era e l'allontanamento di una moria di pesci che fino a un mese fa era annunciata.

C'è però chi chiede anche l'intervento della draga, per evitare che tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi venga perso nel corso di appena un anno. Gli operai del Consorzio di bonifica di Oristano continuano i lavori per il ripristino dell'ossigenazione delle acque negli stagni dell'Oristanese. A Marceddì, nel canale 17, che collega gli stagni di Corru mannu e Corru s'ittiri al mare, c'è finalmente l'acqua ei pesci che saltano da una parte all'altra.

«Non ci sembra vero - dice Antonio Loi, presidente del Consorzio Pesca che per anni ha guidato battaglie per ottenere questo intervento - È chiaro però che per avere un lavoro ottimale ci vorrebbe anche una draga. Ora solleciteremo il Consorzio».

 Nello stagno di Mar'e Pontis, a Cabras, i mezzi sono in azione da due settimane. Qua gli operai stanno liberando lo stagno dalla mercerella che in questi anni si è espansa sia all'interno dello stagno ma anche nei canali di collegamento a mare, causando fenomeni di ostruzione che impediscono il normale ricambio idrico.

«Non possiamo che essere soddisfatti - spiega il presidente del Consorzio pesca Carlo Urrai - Già iniziamo a vedere i risultati». Stanno per terminare anche i lavori nello stagno di Is Benas, territorio di San Vero Milis. Raffaele Manca, presidente del Consorzio che gestisce lo specchio d'acqua: «Pericolo scampato». 

Il presidente del Consorzio di bonifica Carlo Corrias: «La prossima settimana terminerà l'intervento emergenziale. Poi penseremo ad un altro progetto, so anche io che la draga in alcuni casi è necessaria. Tempo al tempo, si farà tutto». 

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