Dalla prima diffida inviata in Comune sono passati 27 giorni. L'ultima invece, con la quale il legale chiedeva l'attivazione immediata del servizio, risale al 29 ottobre e il problema non è stato risolto. Ecco perché ora il caso sbarcherà in tribunale. In una scuola cittadina c'è un bimbo di nove anni, completamente sordo, al quale il Comune di Oristano ha concesso il servizio di assistenza alla comunicazione solo per otto ore alla settimana. Eppure nel suo Piano educativo individualizzato si legge che «otto ore sono insufficienti per favorire la partecipazione all'alunno ad una didattica inclusiva».

Ma anche che «per assicurare un diritto incomprimibile all'istruzione del bambino con una sordità grave si auspica la possibilità di avere il supporto dell'assistente per 30 ore». L'assessora ai Servizi sociali Carmen Murru alcuni giorni fa ha dichiarato che la richiesta della famiglia era sotto esame da parte del servizio sociale. Ma ancora non arrivano risposte, anzi.

«Tre giorni fa ho ricevuto un sms dall'assistente sociale che mi chiedeva di partecipare ad un incontro fissato per oggi, mercoledì sera, assieme all'assessora Murru e al sindaco - spiega la mamma del bambino - Io ho risposto che mi sarei presentata con il mio legale. Ieri, martedì sera, intorno alle 19, sempre l'assistente sociale mi ha inviato un audio per dirmi che l'incontro era saltato per sopraggiunti impegni del sindaco. E che era stato rinviato a dati da destinarsi. Si è scusata. Io però mi sento presa in giro - spiega la mamma del bimbo - il tempo passa e mio figlio non ha ciò che gli spetta per legge. Il Piano educativo è stato inviato in Comune dalla scuola a maggio scorso, sono passati sei mesi. Come è possibile tutto questo?».

Il bambino, assistito dalla sua insegnante di sostegno, ha bisogno, infatti, anche di un tramite per capire le lezioni ma anche per comunicare con i compagni. L'avvocata Francesca Macis, che nella seconda diffida aveva specificato che se la vicenda non sarebbe stata risolta subito «sarebbero state udite le competenti Autorità», non fa più tanti giri di parole: «Procederò con il ricorso in Tribunale, visto che in un mese nulla si è mosso».

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