Gli Scalzi di Cabras, insidie sul percorso: "La gente non ci ha rispettato"
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"San Salvatore mi ha protetto. Potevo farmi più male. Spero di stare meglio presto, il prossimo anno devo indossare nuovamente il saio".
Efisio Lutzu è un corridore e un uomo di fede. Parla da un letto d'ospedale e si commuove. È ancora dolorante dopo aver subito un intervento chirurgico in seguito alla rottura del femore. Domenica scorsa è caduto durante la corsa degli Scalzi per evitare un fotografo in mezzo alla strada.
"Non voglio fare polemiche, ma quel tratto di strada doveva essere libero". Intanto già si pensa a come rendere più sicura la corsa del 2018.
IL RACCONTO - L'incidente è accaduto all'ingresso del paese, invaso dal pubblico. Lutzu stava correndo quando all'improvviso si è trovato davanti un ragazzo chino a terra per fotografare gli scalzi.
"Ho cercato di scavalcarlo e lui si è alzato in piedi scaraventandomi a terra - racconta - tanti altri sono caduti con me".
LE CADUTE - Ci sono stati problemi anche alla partenza, all'uscita del villaggio di San Salvatore.
Lo sa bene Gianni Meli che quest'anno ha avuto l'onore di aprire la corsa: "Una ragazza era praticamente in mezzo alla strada tant'è che quando i corridori sono passati ha perso la macchina fotografica. Il pubblico ci ha mancato di rispetto. Non possiamo cadere come birilli e urlare chiedendo alle persone di spostarsi. Senza parlare poi delle auto parcheggiate ovunque".
LA SICUREZZA - È chiaro dunque: la macchina organizzativa dell'evento non ha funzionato. Da San Salvatore a Cabras il pubblico ha invaso il percorso sfidando persino le forze dell'ordine.
"L'aspetto sicurezza è da rivedere - ammette il sindaco Cristiano Carrus -. Il Comune si è occupato come sempre della viabilità mettendo in campo 6 vigili, 14 volontari (garibaldini) e 6 della Protezione civile. Di più non potevamo fare".
Poi c'erano due poliziotti in moto e una macchina della stradale. Ma evidentemente non è bastato.