"Fake news" sul sindaco di Olbia, l'inventore si pente: "Solo uno scherzo"
È arrivata a 49mila condivisioni una delle "fake news" più cliccate in questi giorni in Sardegna.
Si tratta di un'immagine pubblicata sulla propria bacheca Facebook dal sindaco di Belvì, Sebastiano Casula, che ha condiviso un post:
La didascalia recita: "Quest'uomo è il sindaco di Olbia, Comune in provincia di Olbia-Tempio. In seguito alla richiesta di alcuni profughi islamici che avevano preteso l'abolizione della carne di maiale dalle mense scolastiche, ha risposto in una nota: 'Qua siamo in Sardegna, e in Sardegna si rispettano le nostre regole e le nostre tradizioni. Qui si mangia la carne di maiale, si beve il buon vino e si rispettano le donne. Se vuoi la legge islamica te ne torni al tuo paese'".
Il primo cittadino di Olbia non è evidentemente quello ritratto nell'immagine, ma è Settimo Nizzi:
Il collega di Belvì, quando qualcuno gli ha fatto notare l'errore, ha spiegato: "So benissimo chi è l'attuale sindaco di Olbia, condivido comunque i contenuti".
Dal canto proprio, l'autore del post incriminato, Antonio Dessì, impiegato di 41 anni, si cosparge il capo di cenere.
"Pensavo di fare uno scherzo, invece la cosa mi è scappata di mano. Ho già sentito il sindaco per un chiarimento. Chiedo scusa a lui e chiedo scusa a tutti, non era mia intenzione creare questo putiferio".
ORISTANO - E c'è un altro sindaco finito nel mirino delle "fake news": si tratta di quello di Oristano, Andrea Lutzu, che in una nota del Comune ha spiegato quando accaduto: "Da qualche giorno circola su WhatsApp una notizia falsa riguardante un progetto comunale per la costruzione di 12 alloggi destinati a famiglie Rom. Si tratta di una vera e propria bufala. Una fake che non ha neppure una minima base di fondamento. Il Comune, grazie a un finanziamento di 80mila euro del ministero dell’Interno e a una partecipazione di 20mila euro del bilancio dell’ente, si sta dotando di case prefabbricate da destinare temporaneamente a famiglie che versano in gravi difficoltà economiche e hanno perso la casa".
"Si tratta di un progetto - aggiunge - che prevede la realizzazione di 4 piccole abitazioni sufficienti solo ad alleviare il disagio di chi ha perso l'alloggio e non certo sistemazioni di lusso come vuole far credere l’autore del messaggio. Inoltre, il progetto originario approvato dalla precedente amministrazione individuava l'area di realizzazione nella zona di via Ghilarza, mentre noi stiamo studiando una diversa e più favorevole ubicazione".
Insomma, "neppure Oristano - conclude - si salva dalle false notizie".
(Redazione Online/s.s.-l.f.)