Cabras, suor Maria Concetta Esu saluta i cittadini prima del suo ultimo viaggio in Africa
Sabato alle 18 messa celebrata dal fratello don Giulio Esu e poi festa: «Ho deciso di ripartire perché è lì che ho passato la mia vita aiutando il prossimo, me lo ha chiesto anche Papa Francesco»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si sente una suora come tante altre e ripete sempre la stessa frase: «Non ho fatto niente più degli altri». Parole che ha ripetuto anche pochi giorni fa a papa Francesco, a Roma, durante un incontro confidenziale, il quinto in pochi anni. Ma per tutti non è così, nemmeno per la comunità di Cabras che sabato durante una grande festa, saluterà suor Maria Concetta Esu, 89 primavere alle spalle, per una vita missionaria nella sua amata Africa dove da ostetrica ha fatto nascere più di 40 mila bambini.
Indicata nel 2019 da Bergoglio come modello per tutti i missionari e le missionarie del mondo, suor Maria Concetta, originaria di Villasor, per Cabras è un simbolo di forza e di generosità. Dopo aver trascorso un periodo in Sardegna per curarsi, visto le sue condizioni di salute precarie, ha deciso di partire nuovamente, di voler morire tra la sua gente, tra i tanti poveri che ha aiutato durante i suoi sessanta anni in missione.
Ma non prima di salutare Cabras, paese al quale è tanto legata: suo fratello don Giulio Esu è stato il parroco della chiesa del Sacro Cuore per 40 anni. E sarà lui stesso, sabato alle 18, a celebrare l’omelia. Un modo per salutarla. «Ho deciso di ripartire in Africa perché è lì che ho trascorso la vita aiutando il prossimo - racconta suor Maria Concetta Esu, figlia di San Giuseppe di Genoni - Quando il signore deciderà di chiamarmi voglio essere lì, tra la mia gente». Decisione condivisa anche da Papa Francesco. «Durante il nostro ultimo incontro lui stesso mi ha detto di ritornare subito in Africa dove ancora c’è tanto bisogno di me».
La festa in suo onore è stata organizzata dai suoi familiari che abitano a Cabras. Dopo la messa i cittadini possono salutrare suor Maria nel salone parrocchiale. «Per l’occasione ci sarà anche una raccolta fondi che servirà per terminare di realizzare una scuola in Africa che porta propri il nome di mia zia - racconta Annalisa Tuveri, nipote di suor Maria Concetta Esu - Un suo ultimo desiderio».