Lo studio del muggine di Cabras da parte del Centro marino internazionale di Torre Grande, che negli ultimi anni ha lavorato sulle tecniche di allevamento di questa specie, diventa un esempio  nazionale. Il ricercatore dell’Imc Dario Vallainc è stato incaricato dalla Fao delle Nazioni Unite di redigere un manuale tecnico sulla riproduzione del cefalo.

«Sarà disponibile a tutte le avannotterie del mondo e riporterà i protocolli produttivi per ogni fase della crescita - afferma il responsabile ed esperto in acquacultura, Alessandro Lovatelli che ieri ha voluto visitare l’Imc, i suoi laboratori e conoscere meglio il contesto locale della pesca e dell’acquacoltura - Rappresenterà la base per dare impulso all’allevamento della specie».

Il Centro marino ormai da anni supporta le imprese locali che utilizzano nuovi protocolli produttivi. Questo a causa di un impoverimento delle popolazioni naturali delle lagune. In Sardegna, ed in particolare nella provincia di Oristano, risiede la più grande industria della bottarga d’Europa, tuttavia soltanto il 2% circa della bottarga sarda è ottenuto da cefali delle lagune locali. Come fanno sapere gli esperti, soltanto sviluppando le tecniche di riproduzione ed allevamento della specie sarà possibile garantire alla vasta filiera della bottarga, la stabilità produttiva di cui necessita. In questi l’Imc ha condotto una ricerca arrivando ad ottenere il 100% di successo nella riproduzione del cefalo, migliorando così i protocolli di produzione degli avannotti. Importante risultato che ha spinto la Fao a chiedere la pubblicazione di un manuale. Lovatelli ha ringraziato il Centro per il loro interesse a collaborare con la Fao e per la sua disponibilità a condividere importanti conoscenze tecniche acquisite nel corso di anni di ricerca. Ha raggiunto poi i pescatori del Consorzio Pontis che hanno illustrato i progetti futuri, le criticità e i punti di forza propri del mondo della pesca lagunare. 

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