Cabras, fa discutere il cupolone della chiesa di Santa Maria Assunta: la minoranza chiede chiarezza sui lavori
Gara d’appalto espletata “con urgenza" nel 2020 ma il cantiere è partito un anno faPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il cupolone della chiesa di Santa Maria che sovrasta l'intero paese fa discutere ancora. Sotto accusa c’è sempre il primo cittadino Andrea Abis. Ma non per essere salito fin lì senza protezioni, come era accaduto tempo fa. Ma per la poca chiarezza sui lavori di messa in sicurezza del cupolone.
Il gruppo consiliare di minoranza formato da Gianni Meli, Antonello Manca, Federica Pinna, Efisio Trincas e Fenisia Erdas ha presentato la prima interrogazione del nuovo mandato elettorale dopo le elezioni di fine maggio. Il documento è rivolto al primo cittadino Andrea Abis e all’assessore ai Lavori pubblici Enrico Giordano.
I firmatari chiedono come mai la gara d’appalto è stata espletata con urgenza a novembre 2020 per poi far partire i lavori un anno fa. Ma anche come mai nelle lavorazioni previste in progetto non risultano interventi di consolidamento strutturale ma di restauro. La minoranza riflette poi sull’aumento dei prezzi e chiede di sapere se i maggiori costi, causati dal ritardo della consegna, sono già stati quantificati e a quanto ammontano.
E non solo: «Il sindaco Abis è consapevole che se avesse effettivamente curato la programmazione, i progetti e che se avesse effettuato i necessari controlli i lavori sarebbero stati realizzati senza nessun ritardo e nessun aumento di spesa? - si legge nel documento - Il sindaco ritiene che le responsabilità per questo grave danno siano da attribuire a sé stesso e alla Giunta e alla propria amministrazione o ha individuato altri responsabili? Quando il sindaco avrà individuato i veri responsabili, che provvedimenti prenderà nei loro confronti per il danno arrecato al Comune e a tutti i cittadini?».
I firmatari infine puntano il dito sulle procedure dell’appalto ricordando che per la partecipazione alla gara sono stati concessi solo tre giorni: «Perché il Comune oppose un netto rifiuto all’impresa che chiese la concessione di almeno cinque giorni per reperire i prezzi dei materiali necessari alla realizzazione dei lavori? - si legge ancora nel documento - Perché il Comune rigettò la richiesta di quella stessa impresa di annullare la gara d’appalto al fine di concedere ai partecipanti un tempo congruo, cioè il tempo previsto dal Nuovo codice dei contratti pubblici per la presentazione dell’offerta?». Per le risposte bisogna attendere il Consiglio comunale.