In alcune zone per sapere esattamente dove ci si trova bisogna utilizzare lo smartphone. Con la localizzazione si capisce quale zona del Sinis si sta visitando. Per chi invece non ha dei telefoni moderni molte aree con panorami tutti da incorniciare restano un mistero. Lungo tutta la costa del Sinis è difficile trovare un cartello informativo che si possa leggere: tutti quelli presenti non solo sono vecchi, datati e arrugginiti, ma anche sbiaditi. Non si legge praticamente nulla. E c’è anche chi ci ha scritto sopra con le bombolette spray. Per i turisti un'accoglienza non proprio bella.

(foto Pinna)

Nella borgata marina di San Giovanni di Sinis, nella parte opposta alle antiche rovine di Tharros, sia nella prima rampa di scale sia nella seconda, i cartelli presenti sono illeggibili e anche divelti. Ma non va meglio nemmeno nell'oasi nauraslitica di Seu. Poco prima di imboccare i sentieri che portano prima a una delle due capanne di falasco rimaste in piedi e poi alla torre, ci sono due cartelli che non danno nessuna informazione. Uno è diventato bianco, scolorito dal sole, nell’altro è rimasto solo il legno. Completamente arrugginito anche quello presente nella parte bassa della borgata di San Giovanni, dove c’è l'elenco delle regole di fruizione del litorale. Ma non si legge più nulla nemmeno nel cartello a ridosso del centro di recupero delle tartarughe, dove si svolgono le attività di recupero, soccorso, affidamento e gestione dei cetacei ai fini della loro riabilitazione.

(foto Pinna)

Un fenomeno diffuso insomma, che non passa inosservato ai turisti che spesso si avvicinano alla cartellonistica per avere informazioni sul territorio. 

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