Quasi due quintali e mezzo: 231 kg per la precisione. 

È il peso “certificato” di un tonno pescato da un peschereccio al largo di Bosa, nella notte tra lunedì e martedì.

A renderlo noto è la Capitaneria di Porto, che ha supervisionato sugli adempimenti di legge al rientro del motopesca, avvenuto lunedì pomeriggio. 

«Il motopesca, partito alle 3:12 del mattino per la quotidiana attività, è rientrato nel primo pomeriggio in porto dopo aver catturato, con un sistema chiamato palangaro, un tonno di 231 chili», si legge in una nota. 

«Ad attenderlo in banchina – prosegue la Capitaneria – il personale della Guardia Costiera di Bosa, per la

verifica degli adempimenti legati alla cattura della specie ittica in questione». 

In base alle norme, infatti, le operazioni di sbarco e trasbordo e anche le attività connesse al prelievo di pesce spada, tonno rosso e tonno alalunga provenienti sia dalla pesca professionale che da quella sportiva e anche in caso di catture accessorie o accidentali devono essere comunicate alla locale autorità costiera. 

«Nello specifico – spiega la Capitaneria - almeno 4 ore prima dell’ingresso in porto il Comandante del peschereccio deve comunicare alla Sala operativa della locale Autorità Marittima l’orario di previsto arrivo, le zone in cui sono state effettuate le catture e il quantitativo stimato».

Così è stato per il peschereccio. E, come detto, quando il tonno è stato messo sulla pesa, il display è salito e si è fermato sul ragguardevole peso di 231 chilogrammi.

(Unioneonline)

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