Fine anno per molti versi da incorniciare sul fronte delle presenze nei centri dell’Alto oristanese.

Dopo gli ottimi risultati registrati dai siti archeologici nel corso dei mesi estivi dopo gli anni della pandemia, anche questo scorcio d’anno, solitamente periodo quasi di stasi, vede la presenza di visitatori, in prevalenza sardi. E nonostante la crisi economica si registrano segnali di ripresa anche sul fronte delle attività ricettive. Per il sito archeologico di Santa Cristina il 2022 è stato un anno da incorniciare.

«Per noi è stato un anno da record, abbiamo sfiorato le 60  mila presenze, andando meglio del 2019.  Ora, nonostante il periodo di calma, continuiamo ad avere visitatori , soprattutto sardi ma anche del Nord Italia. La media è di 120 biglietti al giorno, un dato importante. Il lavoro che facciamo con  l'attività di digital marketing paga sempre in qualsiasi periodo dell'anno, soprattutto ora  in  bassa stagione. Ora puntiamo a raggiungere le 70 mila presenze», dice Massimo Muscas presidente della Archeotour.

Anche al nuraghe Losa si registra la presenza di visitatori in prevalenza sardi.

«Si tratta di emigrati che fanno rientro per le festività e scelgono di visitare i nostri siti archeologici – chiarisce Dario Vinci presidente della coop Paleotur -. Siamo felici di come è andata questa stagione, siamo ritornati ai numeri del 2019 e ancora adesso, nonostante da sempre sappiamo che è un periodo di calma, abbiamo dei visitatori». Ancora tanti i visitatori, in particolare la domenica e in questa due giorni della kermesse promossa dalla Pro loco, che scelgono le antiche terme romane.

«In questi giorni abbiamo registrato anche 50 presenze e la domenica c’è sempre movimento anche per il fatto che sono sempre di più le persone che amano il contatto con la natura e fanno il bagno al fiume. Chiudiamo quest’anno in maniera positiva e auspichiamo che il 2023 veda ancora più presenze», dice Pina Vacca presidente della coop Forum Traiani. E a Fordongianus a fare il botto è il Grand Hotel Terme di Sardegna: «Siamo al completo sino al 7 gennaio- spiega l’Amministratore delegato Luigi Ceseracciu –. Siamo stati molto penalizzati dal caro energia e l’aumento dei costi, ma siamo riusciti a contenete i prezzi. In tutto questo periodo stiamo proponendo gli eventi tipici delle festività. Abbiamo ospiti principalmente sardi».

Ad Abbasanta Stefano Carta, titolare del ristorante Benaiola spiega: «Abbiamo passato tre settimane difficili, dove abbiamo comunque deciso di tenere aperto. Ora da una decina di giorni si vede movimento e ci sono diverse prenotazioni. Per fine anno abbiamo deciso di non proporre il classico menù da cenone, ma di far scegliere alla carta in modo da dare la possibilità ai nostri clienti di cenare senza essere vincolati da costi fissi». Raimondo Marchi, titolare di Sas Mendulas, spiega: «In questo periodo abbiamo lavorato bene con i pranzi aziendali. Dopo 30 anni abbiamo deciso che non faremo il cenone. So invece che ci sarà e sta andando bene nel ristorante in paese che abbiamo dato in gestione ad uno dei nostri cuochi».

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