Questa mattina, il Gup di Nuoro Giovanni Angelicchio ha emesso una nuova condanna per Roberta Barabino, l’ex amministratrice di sostegno infedele. L’imputata è stata condannata a cinque anni di reclusione per peculato e falso, per aver ingannato sei assistiti e aver prelevato indebitamente somme per quasi 170 mila euro.

Il giudizio, svoltosi in rito abbreviato, si aggiunge alla condanna a 7 anni e 8 mesi per altri raggiri ad altri amministrati. La condanna è stata la conclusione di un’inchiesta che aveva coinvolto la Barabino in attività fraudolente ai danni di persone vulnerabili, i cui fondi sono stati prelevati senza il loro consenso.

Tuttavia, il Gup ha deciso di assolvere Roberta Barabino dalle accuse relative al prelievo illecito nel caso di un’assistita tramite una carta del reddito di cittadinanza, come richiesto dai suoi difensori, gli avvocati Gianluca Sannio e Antonio Secci. La pubblica accusa, con il pm Riccardo Belfiori, aveva inizialmente sollecitato una pena più severa, proponendo una condanna a sei anni e quattro mesi di reclusione.

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