Secondo quanto emerge dalla relazione tecnica depositata nell’ambito dell’incidente probatorio, furono le azioni di Patrick e Ythan a provocare il crollo del solaio nella casa diroccata dove persero la vita. A scriverlo è il perito del tribunale, l’ingegnere Aldo Mauri, incaricato dal Gip Mauro Pusceddu su richiesta del pubblico ministero Riccardo Belfiori. La perizia sarà esposta e discussa in aula il prossimo 16 luglio, davanti alle parti.

Il crollo risale al 1° aprile 2024, quando Patrick e Ythan, di 15 e 14 anni, rimasero schiacciati dalle macerie dell’edificio abbandonato. Da allora, l’inchiesta della procura di Nuoro è in corso per chiarire le dinamiche della tragedia, le condizioni dell’immobile e le eventuali responsabilità.

Nella consulenza tecnica appena depositata, Mauri attribuisce un ruolo attivo e determinante alle condotte dei ragazzi: «Secondo quanto risulta agli atti – scrive il perito – le persone offese hanno tenuto entrambe delle condotte tendenti a sgretolare le due pareti al primo piano che sostenevano il solaio (quelle orientate verso nord-ovest e verso sud-ovest): il loro intento era quello di farlo crollare. In particolare le condotte sono consistite nel percuotere le murature con grosse pietre e con assi di legno (simili a bastoni, tronchi o probabilmente spezzoni di tavole utilizzate comunemente in edilizia), andando a sgretolare le murature stesse, rimuovendone alcuni conci e riducendo progressivamente la loro sezione resistente alla sola zona di connessione d’angolo tra le due pareti».

Una dinamica che, secondo il tecnico, avrebbe reso inevitabile il crollo: «Lo stato tensionale all’interno della struttura è andato via via ad aggravarsi – prosegue Mauri – sin quando sono stati raggiunti e superati i valori delle capacità resistenti della porzione di muratura e dei conci che la costituivano, causando inevitabilmente il cedimento della stessa e il conseguente crollo del solaio».

Mauri conclude che il contributo causale delle condotte poste in essere dai ragazzi è stato «autonomo e sufficiente» affinché il crollo si verificasse. Sarà ora compito della procura valutare, alla luce di quanto emergerà anche nell’udienza del 16 luglio, se vi siano state omissioni o responsabilità da parte dei privati nella mancata gestione del rischio connesso all’edificio.

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