«Breve storia nota», esordisce amaramente Stefania Calvisi, disabile e attivista per i diritti delle persone con disabilità, nel suo commento sotto la foto del montascale delle Poste centrali di Nuoro, in piazza Crispi. Un’immagine che parla da sola: davanti alla scalinata principale, il montascale per persone diversamente abili è sì presente, ma completamente recintato da un nastro bianco e rosso. Inutile, inaccessibile.

«Mi aspettavo qualche novità, ma sicuramente non questa», scrive Calvisi. La delusione è ancora più forte se si pensa che la denuncia arriva dopo un servizio televisivo andato in onda lo scorso febbraio, in cui la stessa Calvisi aveva già sollevato il problema dell’inaccessibilità alla sede centrale delle Poste.

«Magari una comunicazione alla comunità non sarebbe stata male, magari perché parliamo delle Poste Centrali di Nuoro, un posto pubblico», aggiunge. Un luogo dove ogni cittadino, a prescindere dalle proprie condizioni fisiche, dovrebbe poter accedere liberamente.

«Se con tanta fatica oggi mi fossi recata lì – prosegue nel post – avrei trovato il recinto tutt’intorno. Ma io mi chiedo… perché????» La domanda è semplice, e il commento si chiude con un hashtag significativo: #civoglionoultimimanoinonsiamodaccordo, a sottolineare una crescente frustrazione per un’inclusività ancora solo a parole.

Il caso riapre un tema fondamentale: l’accessibilità degli spazi pubblici. Una questione di diritti, dignità e rispetto.

© Riproduzione riservata